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  • L'ex Luciano Bruni:| 'A Firenze feci il centralinista'

    L'ex Luciano Bruni:| 'A Firenze feci il centralinista'

    • Luca Cellini

    Luciano Bruni è il punto di contatto fra Fiorentina e Verona. 'Di Firenze ricordo i miei primi passi nel mondo del calcio, dove iniziai a lavorare come centralista prima ancora che come calciatore, per poi giocare in Primavera con Ulivieri, vincendo un Viareggio, e solo in seguito scesi in campo la prima volta dopo Antognoni - ha raccontato il tecnico della Primavera della Sampdoria, ospite di Radio Toscana -. A 18 anni mi infortunai gravemente e questo condizionò la mia carriera: mi spostai a Pistoia, poi a Reggio Emilia, persi il tram Fiorentina ma vinsi lo scudetto a Verona, aprendo un ciclo bellissimo con Bagnoli, il periodo migliore della mia carriera. Mazzarri e Di Gennaro non ebbero problemi di coesistenza con Antognoni, io che avevo caratteristiche simili, ho imparato tanto non solo nel vederlo ma giocandoci anche insieme'.

    'Purtroppo l'Hellas Verona in questi anni ha avuto vicissitudini societarie negative, a differenza del Chievo che è una realtà importante, piccola ma grande per come lavorano tutti, dal d.s. Sartori al presidente Campedelli - ha aggiunto Bruni -. Se è stata tanto in A è perché c'è programmazione e capacità. Per ciò che riguarda l'Hellas, dispiace che un pubblico così importante debba vedere la propria squadra in C1, un campionato quest'ultimo difficilissimo da vincere. Il Torneo di Viareggio mi piace sempre meno, pur avendoci partecipato sia da giocatore che da tecnico. E' un torneo che sta scadendo di qualità, in quanto mira troppo a fare business e meno a fare spettacolo. Non si può giocare su campi inadeguati, con tre palloni, e queste critiche le ho mosse anche l'anno scorso, quando l'ho vinto. La Primavera della Fiorentina è la più forte, a livello qualitativo dei tre gironi di questa categoria, insieme a quella dell'Inter. Il sistema nuovo dei giovani, con i procuratori protagonisti, li porta a ragionare non con la loro testa, e allora maturano tardi. Purtroppo l'allenatore della Primavera ha il ruolo più difficile di tutte le categorie, perché non ha solo il compito tattico e fisico, ma deve allenare anche dal punto di vista comportamentale e di atteggiamento. E' più facile allenare una prima squadra che la Primavera, visto che i procuratori ed i genitori hanno troppe aspettative. I giovani calciatori di oggi hanno una grande facilità nell'apprendere tutte le stronzate peggiori, dall'estetica all'emulazioni. Il prossimo anno mi auguro che l'esperienza della Fiorentina in questa stagione serva. Le colpe non sono solo dell'allenatore, ma anche i giocatori hanno le loro responsabilità'.

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