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  • SOLO JUVE. Vierchowod a CM: 'Quel -39 è una vergogna, Della Valle fai qualcosa'

    SOLO JUVE. Vierchowod a CM: 'Quel -39 è una vergogna, Della Valle fai qualcosa'

    • Gianluca Minchiotti
    Pietro Vierchowod, che al centro della difesa della Juventus ha vinto la Champions League nel 1995-96, ai microfoni di Calciomercato.com fa il punto sul momento dei bianconeri, a cavallo fra il match di Champions col Celtic e le sfide di campionato con Fiorentina e Roma, altre due ex squadre dello Zar, attuale opinionista Rai.
     
    Partiamo da Celtic-Juventus, una vittoria che è stata definita 'all'italiana', con un gioco e un'impostazione diversi da quelli ai quali i bianconeri ci hanno abituato nell'ultimo anno e mezzo...
    "Sì, di solito la Juve aggredisce, mentre ieri ha aspettato e colpito in contropiede. Ma bisogna tener conto anche degli avversari e il Celtic è davvero una squadra molto aggressiva. I bianconeri hanno giocato in modo diverso dal solito, ma hanno retto bene, a dimostrazione di una fase difensiva che coinvolge tutta la squadra e non solo il reparto difensivo, collaudata e molto ben organizzata. Anche al di là delle assenze dei singoli, come Chiellini".
     
    C'è qualche analogia con questa Juventus, tornata nella massima competizione dopo qualche anno di assenza, e la sua Juve del 1995-96, che vinse la Champions al primo tentativo dopo nove anni di assenza?
    "Aspetterei a fare paragoni... Questa Juve, che ha già fatto un passo importantissimo verso i quarti di finale, nel prossimo turno si troverà quasi sicuramente di fronte un avversario molto importante. Contro un Barcellona, un Real Madrid, un Manchester United, un Bayern Monaco, vedremo davvero quali possono essere le reali possibilità di questa squadra".
     
    Facciamo un passo indietro a Juventus-Fiorentina di sabato. Lei era a Firenze nella stagione 1981-82, il campionato dal quale è iniziata una rivalità che, a dire il vero, è molto più sentita a Firenze che a Torino...
    "In quel campionato la Fiorentina restò a lungo in testa e credo che alla fine avrebbe meritato di vincere il titolo più della Juventus. Oltretutto non ci sarebbe stata neanche la possibilità pratica di effettuare uno spareggio, visto che il giorno dopo l'ultima giornata di campionato partimmo per il ritiro della Nazionale in vista dei Mondiali di Spagna...".
     
    Fra le frange più estreme del tifo, però, questa rivalità è decisamente degenerata: anche sabato, allo Juventus Stadium, si sono viste le scritte -39, con chiaro riferimento alle vittime dell'Heysel...
    "Sono cose stupide fatte da persone col cervello di una gallina. Credo che la società dei Della Valle, che tanto ha lavorato sul fair-play e su temi affini, debba dire qualcosa per porre fine a questa vergogna. Per far capire che il passato è passato, il campionato 1981-82 è finito e non tornerà mai più, e che una rivalità sportiva non può degenerare fino a insultare delle persone morte in circostanze tanto tragiche".
     
    Cambiando argomento, parliamo di mercato: Jovetic potrebbe essere l'uomo giusto per l'attacco juventino del futuro, accanto a Llorente?
    "A me piace molto e tecnicamente è molto dotato. Accanto a Llorente potrebbe essere l'ideale, perché hanno caratteristiche che si possono integrare e compensare".
     
    E a farne le spese chi potrebbe essere, tra Vucinic, Matri, Giovinco e Quagliarella?
    "Sarà un problema di Conte... Io credo che più scelte importanti si abbiano a disposizione, meglio è. Nelle grandi squadre è così: ci vogliono almeno quattro attaccanti di grande livello. Poi, a turno, qualcuno gioca e qualcuno sta fuori". 
     
    Da una rivalità all'altra e da una sua ex squadra a un'altra, la Roma, nella quale militò nell'anno dello scudetto 1982-83. Che partita sarà quella di sabato, fra una Juve tornata in piena forma e una squadra giallorossa in piena crisi?
    "E' una partita che nasconde molte insidie per la Juventus. Sarà più difficile di altre volte. La squadra giallorossa è in crisi e si ripresenta per la prima volta di fronte ai propri tifosi dopo l'esonero di Zeman e dopo la sconfitta di Genova con la Sampdoria, segnata dal caso del rigore di Osvaldo. I giallorossi daranno l'anima, la squadra di Conte dovrà giocare al 110%". 

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