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  • Laziomania: lo stagista Inzaghi

    Laziomania: lo stagista Inzaghi

    Keita lancia Inzaghi: “Se fossi il presidente, lo confermerei”. Questa volta l’endorsement non è solo dell’attaccante senegalese (che ne ha ben donde, gioca sempre, titolare inamovibile, sente la fiducia del mister, e si sta esprimendo al meglio), ma anche di Candreva. La questione rimane: contano questi voti nel calderone di fine stagione? Al netto di un mercato che ha dimostrato lacune evidenti nella strategia (non ha pagato, ad esempio, la scelta di confermare tutti i big), questo stesso spogliatoio che oggi inneggia ad Inzaghi quest’anno chiuderà fuori dalle Coppe, senza ambizioni da mesi, con due derby persi sul groppone. Quanto credito ha questo gruppo, per influire su qualsiasi scelta? Ieri Mihajlovic osservava in tribuna, e allora la domanda sorge spontanea. Inzaghi merita la riconferma? Difficile dirlo: con un calendario complicato ha fatto benino, forse l’unico vero capitombolo evitabile porta la firma di Vincenzo Montella e della sua Samp. Si dice benino, e non bene, o benissimo, perché oggettivamente quello che la società definisce un mini-ciclo è troppo poco per giudicarlo, e troppo per non pensare che qualche buona idea, qualche buona motivazione sia riuscito effettivamente a tirarla fuori. La sua prima esperienza in A, soprattutto se paragonata, ad esempio, a Brocchi al Milan (con un calendario più abbordabile),  forse meriterebbe ulteriori approfondimenti, forse meriterebbe un po’ di credito, un po’ di fede in lui. Credo in Inzaghi, dovrebbe dire la società, con forza. Ma forse Inzaghi, con un vero dolore, farà la fine di quegli stagisti nostrani, che si sbattono, si impegnano, si indignano (si fanno perfino buttare fuori), poi gli fanno gettare la spugna. Con gran dignità. 

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