El Shaarawy è il simbolo, ma non l'unico esponente della gioventù bruciata rossoblù. Bruciata, per una volta, non da comportamenti personali discutibili o da esordi affrettati, ma perchè il Grifone ha preferito vendere subito invece di aspettare e vedere. Il Faraone è ormai tutto del Milan: le casse rossoblù sorridono, con 12 milioni di bonus nel giro di pochi mesi, mentre i tifosi storcono il naso perché avrebbero voluto vedere il savonese solcare il campo di Marassi almeno per qualche mese. Altri due suoi ex compagni di Primavera potrebbero ripercorrere le sue orme: Boakye e Cofie, adesso al Sassuolo, sono nel mirino della Juve. Due grandi talenti, il primo attaccante e il secondo centrocampista, cresciuti e coccolati dalla cantera genoana per qualcun altro. Marotta vorrebbe portarseli a Torino in cambio di contropartite tecniche già pronte per il Grifone, Preziosi potrebbe impuntarsi e volere la seconda metà di Ciro Immobile, altro giovane di grandi speranze da sfruttare in campo o sul mercato.

Si passa poi a chi il Genoa era riuscito a scovare nelle giovanili degli altri, con grande lungimiranza e competenza. La metà del cartellino di Mattia Destro verrà riscattato dal Siena: la Roma attende il momento giusto per parlare con le tre parti in causa. Poi c'è la questione Francesco Acerbi, trasferito a Verona per dare spazio al suo talento e ora nel mirino del Milan. Anche in questo caso il Chievo potrebbe riscattare la metà del Genoa. In entrambi i casi Preziosi perderebbe spazio di manovra sia nell'ottica della vendita che nell'ottica di riportarli a Genova. La politica del presidente inizia ad essere chiara: il modello Barcellona è lontano, i giovani rossoblù crescono ma vengono subito venduti a suon di milioni appena accennano all'esplosione. Lungimirante o no, il progetto è questo: sicuramente poco coraggioso ma molto redditizio. Il futuro dirà se qualcosa potrà cambiare: Tachtsidis, Polenta, Perin, Ragusa, Sampirisi e Sturaro saranno i prossimi nomi da tenere d'occhio, non solo dai dirigenti rossoblù.