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  • Milan: un mercato da elemosina

    Milan: un mercato da elemosina

    Dopo un'estate fatta di proclami, di false promesse ai tifosi ma soprattutto a Filippo Inzaghi che la rosa di questa stagione sarebbe stata degnamente rinforzata per tornare protagonisti in campionato, la verità è che l'arrivo ufficiale di Fernando Torres e quello eventuale di Marco van Ginkel dal Chelsea sono stati contraddistinti dalla stessa spasmodica impazienza che venne vissuta per un certo Zlatan Ibrahimovic quattro estati fa. Una considerazione che da sola fotografa lo stato attuale del calcio italiano e in particolare del peggior Milan berlusconiano di sempre. Non ci sono soldi, questa è l'unica certezza, insieme alla volontà del patron Silvio Berlusconi di non immettere denaro fresco nelle casse societarie per agevolare le ultime trattative. Ma queste constatazioni non bastano a spiegare un'assoluta assenza di pianificazione e programmazione sulla costruzione della squadra, dopo il terremoto del 2012 che portò allo smantellamento quasi totale di una rosa all'epoca molto competitiva.

    ZERO SOLDI, ZERO IDEE - Soprattutto nelle ultime settimane, i nomi che hanno affollato l'ipotetica colonna degli obiettivi di mercato sono aumentati a dismisura, confermando che, senza risorse a disposizione (nemmeno dopo le partenze di Kakà, Robinho e Balotelli), anche per Adriano Galliani diventa un'impresa riuscire ad accontentare le richieste dell'allenatore. Lungi dal voler assolvere il plenipotenziario rossonero da quelle che sono le sue evidenti responsabilità nel corso delle ultime stagioni, se una formazione con la storia e il blasone internazionale del Milan è ridotta oggi a chiedere l'elemosina al Chelsea per due giocatori considerati tutt'altro che centrali nel progetto di Mourinho, le colpe non possono essere esclusivamente sue.

    VAN GINKEL, AFFARE SENZA SENSO - A sconcertare sono in particolare le modalità con le quali verranno concluse queste operazioni. Per l'attaccante spagnolo, il Chelsea farà un sacrificio significativo liberandosi a costo zero del suo cartellino pur di non pagare gli 8 milioni di euro lordi a stagione dell'ingaggio fino al 2016. Peggio ancora la situazione tuttora non risolta che fa da contorno all'affare van Ginkel, certamente uno dei giovani centrocampisti europei più talentuosi in circolazione. Il Milan si accolla il prestito secco per una sola stagione, ben sapendo che l'anno prossimo il ragazzo tornerà a Londra per ritrovare un tecnico che lo apprezza molto come Mourinho. Come un qualsiasi Vitesse Arnhem, la formazione olandese satellite del club di Abramovich, i rossoneri fungeranno da "parcheggio" per un calciatore in cerca della migliore condizione dopo la rottura del crociato della passata stagione e il suo arrivo condurrà verso la porta d'uscita il talentino made in Milanello Bryan Cristante. Un classe '95 su cui il Milan diceva di puntare con fermezza alla luce della promozione in prima squadra di Inzaghi, che lo ebbe con sè in Primavera, e che sarà invece sacrificato senza troppi complimenti in nome del Dio denaro (il Benfica è pronto a presentare un'offerta da 6 milioni nelle prossime ore). E in barba ai soliti spot elettorali su un futuro affidato ai giovani e all'abbattimento del monte stipendi...

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