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  • Nel 1909, il primo derby fra Milan e Inter fu arbitrato da uno juventino!
Nel 1909, il primo derby fra Milan e Inter fu arbitrato da uno juventino!

Nel 1909, il primo derby fra Milan e Inter fu arbitrato da uno juventino!

  • Alessandro Bassi
E' una notte fredda quella che avvolge Milano quando mancano pochi giorni alla fine dell'ottocento, tra le luci a gas che illuminano fioche le prime rotaie che segnano le strade che portano fuori, verso la campagna, la pianura immensa. È una notte fredda quella che avvolge Milano poco prima del Natale del 1899, quando alcuni inglesi danno seguito ad un sogno, un sogno cullato da tempo da un certo Herbert Kilpin, personaggio affatto marginale nella storia del nostro football: lui c'era a Torino agli inizi di tutto, nei primi anni'90 di quel secolo, così come c'è sempre stato quando il football in Italia ha imboccato strade importanti, nelle prime partite giocate a Torino e Genova e nei primi campionati. 

NASCE IL MILAN - Quella notte di fine secolo, quindi, Kilpin dà vita ad un suo sogno, di creare cioè una squadra che possa tenere testa al Genoa e riuscire a vincere finalmente il titolo di campione d'Italia, titolo che gli era sfuggito per ben due volte da giocatore avversario. Nasce così sul finire di quel 1899 il Milan Cricket and Football Club che nel 1901 riuscirà a spezzare – per la prima volta – l'egemonia del Genoa vincendo il titolo per poi bissarlo anche nel 1906 e 1907. Si dice anche che lo stesso Kilpin disegnò la maglia della squadra, a righe rosse come il diavolo, nere come la paura.

E POI ARRIVA L'INTER - Però proprio quando si pensa che stia nascendo un ciclo vincente per i rossoneri, l'indomani delle due vittorie del 1906 e 1907, le note vicende federali fanno sì che una buona parte dei soci più facoltosi appartenenti all'aristocrazia cittadina esca dalla società per fondarne una nuova, diversa, improntata all'internazionalità, perché si sentono fratelli del mondo: così nel marzo del 1908 vede la luce il Football Club Internazionale di Milano, appunto.

E da quel momento le cose in città non sarebbero più state le stesse. 

Detto che il primo “derby” tra le due squadre si giocò a Chiasso in occasione di un torneo, la prima volta che Milan e Internazionale si affrontarono in campionato fu il 10 gennaio del 1909. La partita era valida per le eliminatorie regionali al campionato del 1909. Parlando di quel primo, storico, derby, va raccontato anche un aneddoto curioso se visto con gli occhi di oggi, ma perfettamente comprensibile se calato nel contesto di oltre cento anni fa. In quegli anni di pionierismo, infatti, gli arbitri non erano strutturati come oggi - l'A.I.A. sarebbe nata solo nel 1911 - , erano i dirigenti delle varie società, meglio, erano gli stessi capitani delle squadre, che erano quasi sempre inglesi o svizzeri e quindi conoscitori migliori del gioco e delle sue regole ad essere chiamati a dirigere le partite.

PRIMO DERBY, ARBITRA UNO JUVENTINO! - Questo per spiegare che non deve apparire strano il fatto che l'arbitro del primo derby della Madonnina fu... uno juventino! Sì, infatti a dirigere quel Milan-Internazionale fu l'inglese Goodley, dirigente bianconero e profondo conoscitore delle regole. Persona integerrima, fu uno degli arbitri migliori del football dei pionieri, tanto che sarà sempre Goodley ad avere l'onore di arbitrare la prima partita ufficiale della Nazionale italiana. 

Tornando a quel primo derby di campionato, si giocò nel campo del Milan di via Fratelli Bronzetti, su un terreno pesantissimo e con un freddo pungente davanti a quasi duecento spettatori che si gustarono, un po' intirizziti, la partita dalla tribuna da 600 posti inaugurata nel 1906. Al termine di un match comunque interessante, a detta delle testimonianze dell'epoca, a vincere fu il Milan, ma l'Internazionale non demeritò, tutt'altro, riuscendo a mettere in luce buone individualità tra le quali spiccava il giovane Fossati, destinato a diventare una delle prime “bandiere” nerazzurre. Chiuso il primo tempo con il vantaggio del Milan siglato da Trerè, dopo che gli stessi rossoneri avevano fallito un calcio di rigore con Madler, nella ripresa Gama pareggia per i nerazzurri. Quindi il Milan segna due volte con Lana e Laich portandosi sul 3-1 sino a pochissimi minuti dal termine, quando Schuler fissa il punteggio sul 3-2 finale.

Come spesso accadeva a quei tempi, l'incontro ebbe un'appendice polemica e “burocratica” poiché entrambe le società presentarono ricorso per presunti tesseramenti irregolari di un paio di giocatori, ma la Federazione li respinse e omologò il risultato. Risultato che però non servì al Milan per qualificarsi alla fase finale del campionato poiché da quelle eliminatorie lombarde risultò vincitrice l'Unione Sportiva Milanese, l'altra squadra di Milano.

L'Internazionale seppur sconfitta non si avvilisce più di tanto e per l'anno successivo riesce ad allestire un'ottima squadra, impreziosita da alcuni ottimi calciatori svizzeri che lavoravano a Milano, tra i quali il centrocampista Peterly e l'italo-elvetico Aebi, interno destro dal gol molto facile. Così nel 1910 riuscirà a vincere il suo primo campionato italiano e ad installarsi al vertice del calcio nazionale, mentre il Milan conoscerà un periodo altalenante, non difficile ma certamente non come quello precedente alla scissione del 1908, quando, come abbiamo detto, era riuscito a vincere ben tre titoli italiani, arginando l'egemonia del Genoa.

(Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)

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