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  • 20 anni di MasterSport: le parole a Reggio Emilia di Domenicali e Brunelli

    20 anni di MasterSport: le parole a Reggio Emilia di Domenicali e Brunelli

    • Luca Bedogni
    MasterSport: 'Dove va lo sport?' Domenicali e Brunelli a Reggio Emilia

    "Dove va lo sport?" A chi si poteva rivolgere questa domanda se non a un esperto di motori come Stefano Domenicali, neo presidente e amministratore delegato di Lamborghini? E' successo ieri pomeriggio, tre ore prima del fischio d'inizio della UWCL, presso la Terrazza del Centro Loris Malaguzzi di Reggio Emilia, in occasione del 20° anniversario della nascita di MasterSport. Insieme all'ex team principal della Scuderia Ferrari, ha risposto alla stessa domanda Marco Brunelli, Direttore generale Lega Calcio Serie A, nonché Direttore di MasterSport, in dialogo con Matteo Marani (SkySport).  

    Ricordando le sue esperienze di carattere internazionale e specialmente il suo passaggio al gruppo Audi nel 2014, Domenicali ha tratto le seguenti conclusioni: "Un'azienda tedesca se da un lato ci supera per capacità analitica, invidiabile davvero, dall'altro è meno preparata a gestire l'imprevisto, cosa in cui noi italiani siamo maestri. Noi lavoriamo più a vista, diciamo.. La miscela perfetta per andare più lontano sarà allora l'integrazione dei due modelli". Quanto al contributo dei ragazzi usciti da MasterSport e più in generale delle nuove generazioni, l'ex direttore della gestione sportiva del Cavallino ha sostenuto che "oramai il contributo dei giovani è fondamentale. E' evidente che c'è bisogno di una classe manageriale competente. Per esempio io ho chiesto di avere un diciottenne all'interno del Board, perché ritengo necessario mettersi alla loro velocità. E' un aggancio per non rimanere indietro coi tempi." Lo sport del futuro, comunque, non dovrà perdere un' altra componente complementare, "i riferimenti forti", siano essi "piloti, atleti o calciatori". "Al pari di un sistema organizzativo preparato ed efficiente- ha continuato Domenicali- occorrono modelli che facciano da traino, i famosi esempi positivi. Schumacher, per citarne uno, ha sempre protetto la squadra, anche quando l' errore tecnico era evidente e gli procurò pure un incidente. E' stato un esempio di serietà. D'altronde i personaggi positivi li vedi subito."

    Quindi, dopo aver tracciato i nuovi obiettivi di Lamborghini ("vogliamo spostare leggermente l'immagine del brand", "stiamo pensando a un prodotto più elegante") e dopo aver orgogliosamente sottolineato gli investimenti recenti sul territorio italiano, a Sant'Agata bolognese ("soldi, assunzioni: poche parole, fatti"), ha elencato rapidamente le caratteristiche che deve avere il manager ideale: "Non deve copiare nessuno, deve conoscere la materia, deve avere intuizione, non sentirsi mai soddisfatto, deve essere innovativo nell'approccio tecnico e in quello relazionale, deve aggiornarsi e infine deve saper creare un clima di complicità nel team in cui lavora". Marco Brunelli, invece, raccogliendo lo stesso spunto e calandolo nel mondo del calcio, ha aggiunto: "A costo di risultare ripetitivo, anch'io non ho mai conosciuto un bravo manager che non fosse curioso. La curiosità è importantissima! Poi non sopporto più le frasi "Ah, ma qui non si può fare!", "Da noi non può funzionare!".. I manager bravi si chiedono perché, e poi partono da lì. Concordo anche sull'essere se stessi, sul non copiare, ma è anche vero che non è necessario scoprire cose nuove ogni minuto". Lo sport in Italia, secondo Brunelli, "è molto meno immobile di come lo si rappresenta. Un esempio? Tra tre ore a Reggio Emilia, prima volta in Italia, si disputerà la finale di Champions femminile. Se me l'avessero detto anche solo l'anno scorso, non ci avrei creduto..".

    Relativamente all'anniversario di MasterSport, Brunelli ha ricordato come "venti anni fa, attorno a un tavolo, davanti a una pizza, nacque questa idea pionieristica: si trattava di mettere in condizione le persone quantomeno di provarci." A conclusione del suo intervento, il Direttore generale Lega Calcio Serie A, stimolato da Marani, ha individuato "nella capacità di guardare al futuro con maggior concretezza" la cosa che invidia maggiormente al mondo dei motori. Mentre alla stessa provocazione, Domenicali ha reagito indicando nella popolarità del calcio, rispettivamente al carattere elitario del suo ambito ("correre costa"), l'elemento più invidiabile. Ultimo a prendere la parola e a chiudere l'incontro è stato Roberto Ghiretti che, raggiunto il microfono dalla prima fila, ha evidenziato il ruolo educativo che sempre di più riveste lo sport nella nostra società: "Lo sport è, dopo la famiglia e la scuola, la terza agenzia educativa del Paese. Per questo occorrerà alimentare, come del resto sta avvenendo, un'interazione seria fra questi tre soggetti formativi, in modo tale che i nostri ragazzi, minacciati dal digitale, dalle droghe e dall'alcool, preferiscano sempre il benessere rispetto al malessere, il luogo al non-luogo, l'aggregazione sociale alla  disgregazione."   

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