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  • 50 ANNI, 10 STELLE: Timossi incorona Buffon, ma il mito resta Vialli

    50 ANNI, 10 STELLE: Timossi incorona Buffon, ma il mito resta Vialli

    • Giampiero Timossi

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    Tardelli
    e Cabrini, il primo poster appeso in camera era loro. E Vialli, quello della Sampdoria. Quando giocavo ero un pippa, ma pensavo di essere forte come lui. No, non me la “tiravo” da Vialli, era solo un sogno. Giocavo nel campetto del ricreatorio di Campomorone (a proposito: abbiamo bisogno di ristrutturarlo, chi può ci dia una mano), indossavo la mia maglia Umbro della Scozia, alzavo il colletto e aravo la fascia. Spallate, dribbling, tiro e via. Sempre con il colletto della maglia alzato, come il mio mito Gianluca. “Grazie Timo, ma io non ho mai portato il colletto della maglia alzato, quello forse era Cantonà”, mi ha spiegato Vialli un mesetto fa. Confesso che ho passato una brutta serata, brutta cantonata.

     

    Andiamo avanti, Mancini, quello della Lazio, quello del gol di tacco al volo. Ecco, ora diranno che ero sampdoriano ed è per questo che considero Mancini una persona speciale e un ottimo allenatore. Balle, ma non importa, tra le cose da salvare metto anche i gol di Roberto Pruzzo, O Rei di Crocefieschi e la “i” di Rei va così, perché è portoghese. Mi pare chiaro, non riesco a scrivere i dieci giocatori più forti della storia del calcio italiano senza mettere insieme tecnica ed emozioni, quello che uno faceva in campo, ma anche fuori dal campo. E i poster? No, quelli li ho tolti da un pezzo e comunque ho deciso: non mischierò la mia top-ten con i miei eroi di gioventù. E allora via.

    1) Buffon: Ha vinto tutto, anche la timidezza. La sua famiglia lo ricorda così, timido, introverso, chiuso nella sua cameretta a sentire musica a palla. Non ha mai vinto un Ballon d'Or, ma si sa che i premi non sono mai sinceri fino in fondo. Ha vinto Mondiale, scudetti, serie B, ha sfiorato la Coppa dei Campioni. Ha riscritto un modo di stare tra i pali. Il suo è il ruolo di Albert Camus, il mio scrittore preferito. Confesso: nella mia cameretta avevo anche un poster di Camus.

    2) Paolo Rossi: Perché hai un fisico sfigato, ma batti da solo l'Argentina di Maradona, il Brasile di Zico, la Polonia di Pelè e pure la Germania del cancelliere Helmut Schmidt. Sei una testa matta, perché finisci in mezzo a una storia di calcio e scommesse, ma paghi (non troppo), capisci e tiri dritto. E quando il fisico non risponde più fai la cosa giusta: smetti.

    3) Vialli: Il bisonte più elegente del calcio mondiale. Ha vinto una Champions con la Juve, ne ha persa un'altra con la Samp, ha vissuto notti magiche e poi tristi nell'estate mondiale del 1990. Potenza ed eleganza, sacrificio e leggerezza. Ha smesso di giocare e ha continuato a vincere.

    4) Baggio: Forse sì, è davvero il più forte. Ma non ha mai scaldato la mia fantasia. Per me solo un guizzo, nell' estate del Mondiale che apriva un nuovo mondo, quello del calcio made in Usa. Da quando ha smesso pare si dedichi soprattutto alla caccia alle anatre. Confesso, non fa per me.

    5) Riva: Triste solitario e finale. Nelle sue rovesciate tutta la potenza di un atleta, nei suoi occhi tutta la dolcezza di un uomo. Mi raccontano sia molto triste, spesso è la condizione degli uomini migliori.

    6) Mazzola e non Rivera: Primo, perché ho avuto il privilegio di conoscere entrambi. Secondo: Sandrino aveva tecnica, velocità, geometria e consapevelezza della regola numero uno del calcio: si tratta di un gioco di squadra.

    7) Del Piero: La professione del campione. E la capacità di tornare a vincere tutto quando lo davano per spacciato.

    8) Totti: Sarebbe stato molto, ma molto, più in alto. Se solo avesse smesso di giocare un paio di stagioni fa.

    9) Toni: Nessun italiano ha mai vinto una Scarpa d'Oro con un coefficente gol così alto. Ha iniziato a vincere tardi, ha vinto un Mondiale e una classifica cannonieri all'età nella quale molti suoi illustri colleghi fanno da un pezzo i commentatori tv.

    10) Costacurta, a proposito di commentatori tv: Elegante ed intelligente, uno così avrebbe potuto giocare in qualsiasi ruolo. Decise di giocare al centro della difesa, nel Milan degli Invincibili. Guardandolo giocare capivi che era un uomo intelligente. L'ho conosciuto, è anche meglio. E' uno che ha appena detto: “Mia moglie è molto più simpatica che bella”. Ha sposato Martina Colombari. Se siete uomini di caraggio potete anche mettere lei al posto di Buffon, in testa alla classifica.   
     


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