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  • Come volevasi dimostrare: Inter e Milan hanno sprecato un'altra stagione

    Come volevasi dimostrare: Inter e Milan hanno sprecato un'altra stagione

    • Pippo Russo
    Una crisi che non passa mai. Il calcio milanese continua a arrancare, e s'appresta a archiviare un'altra annata di solenne bocciatura. La classifica parla chiaro: quando mancano cinque giornate alla fine del campionato il Milan è sesto e l'Inter settima. Entrambe separate da un fossato quasi incolmabile rispetto al quinto posto occupato dall'Atalanta e dal quarto occupato dalla Lazio: 5 e 6 punti di distanza per i rossoneri, 7 e 8 per i nerazzurri. Impietosi i distacchi rispetto alla Juventus che s'avvia a vincere il sesto scudetto consecutivo: 25 e 27 punti. Ma è umiliante anche lo scarto dalla zona Champions, competizione alla quale i club milanesi sperano di riapprodare grazie al nuovo format disegnato dall'Uefa e in vigore dalla stagione 2018-19. Il Napoli, che in questo momento dovrebbe andare a giocarsi il playoff agostano, dà 13 punti al Milan e 15 all'Inter. Con questi chiari di luna nemmeno i quattro posti a disposizione potrebbero essere una garanzia. Sicché alle due squadre milanesi non rimane che disputarsi le briciole del residuo posto Uefa, il sesto, reso disponibile dal fatto che le finaliste di Coppa Italia (Juventus e Lazio) siano piazzate in classifica più in alto delle milanesi e dunque libererebbero una piazza. E provoca sconcerto vedere due squadre, che fino all'inizio degli Anni Dieci facevano parte dell'élite europea, costrette a disputarsi l'ultimo strapuntino. Quello che nella scorsa stagione toccò al Sassuolo, e che obbligherà a iniziare la stagione molto in anticipo per andare a disputare il preliminare a fine luglio. Tanto più che il modesto rendimento messo insieme nelle ultime giornate da rossoneri e nerazzurri pone a rischio persino quel traguardo minimo. La Fiorentina è lì a un passo, 1 punto dietro l'Inter e 3 dietro il Milan, rimessa in gioco dall'insipienza delle due dopo che aveva perso le speranze di farcela. Dunque, per i due club della capitale economica del paese la situazione è di sicuro sconfortante. Si può anche dire che sia sorprendente? Assolutamente no. Chi ha la bontà di seguirmi su Calciomercato.com ricorda che nella prima metà di agosto 2016 scrissi un articolo dalla tesi netta: Inter e Milan stavano rischiando di bruciare la stagione prima ancora di iniziarla.

    Erano i giorni in cui le due sponde del calcio milanese erano accomunate da una totale confusione. Sul versante interista si registrava la traumatica rottura del rapporto con Roberto Mancini, che avveniva a due settimane dall'inizio del campionato e col calciomercato in pieno corso. Sul versante milanista, invece, proseguiva il balletto di nomi e date sul closing, avviato più di un anno prima (giugno 2015) e senza la minima certezza sull'esito, ciò che condizionava la costruzione di una squadra in cerca del rilancio. Molti lettori commentarono in modo negativo quella mia tesi, sostenendo che fosse prematuro e allarmistico parlare di stagione a rischio fallimento quando ancora i giochi dovevano iniziare. E invece le cose sono andate persino peggio del previsto.

    L'Inter è riuscita nell'impresa di complicarsi ulteriormente la vita con una scelta del sostituto di Mancini che si è rivelata tragica. Il passaggio in nerazzurro di Frank de Boer, gentile dono del "consigliere di Suning" Kia Joorabchian, è stato un disastro, e ha portato a cumulare un primo grave distacco in campionato e a compromettere il cammino in Europa League. Il successivo ingaggio di Stefano Pioli ha determinato dei vantaggi iniziali (anche se non immediati), ma poi anche quella spinta si è esaurita. Lo sfacelo dell'ultimo mese, dopo la sosta di marzo, va al di là di ogni immaginazione. E a rendere ulteriormente negativo il bilancio c'è un mercato stagionale pressoché fallimentare.

    La stagione del Milan s'avvia alla bocciatura attraverso un percorso diverso, e proprio l'elemento del mercato (l'ultimo menzionato nella disamina sull'Inter) segna questa differenza. Nel senso che il club rossonero ha dovuto affrontarlo al risparmio, per via delle incertezze sul passaggio di proprietà che hanno imbrigliato sia le operazioni estive come quelle invernali. Una squadra che richiedeva investimenti massicci per tornare al rango di sua competenza è stata puntellata con soluzioni low cost. Nella prima parte della stagione la squadra di Vincenzo Montella ha risposto sul campo con un rendimento al di sopra delle aspettative. Quanto al di sopra, lo abbiamo scoperto con l'avvio dell'anno solare 2017. La sconfitta casalinga contro l'Empoli fa pendere sul lato negativo la bilancia del giudizio stagionale, intanto che il compimento del closing è avvenuto ma senza aver visto dissolvere i dubbi sulla nuova compagine proprietaria. Le prossime settimane serviranno a fare chiarezza. Ma comunque vada, una rifondazione della squadra appare indifferibile. E richiederà investimenti pesanti. Non meno di quelli che saranno necessari per rimettere in carreggiata l'Inter, che pure nei mesi scorsi (al contrario del Milan) non ha lesinato risorse. Per ritrovarsi al settimo posto. Ma al netto di ogni considerazione, rimane il dato di fatto: le milanesi hanno bruciato la stagione 2016-17. Come era stato previsto già in agosto. E adesso avranno da lavorare sodo per non ripetere l'exploit nel 2017-18.

    @pippoevai

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