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  • A come Arrendetevi (alla Juve), Z come Zero tituli: l’alfabeto del campionato

    A come Arrendetevi (alla Juve), Z come Zero tituli: l’alfabeto del campionato

    • Stefano Agresti
    Comincia il campionato, eccolo. Dalla A alla Z.

    A come ARRENDETEVI Lo scudetto sembra assegnato: la Juve è nettamente favorita, probabilmente come mai era successo a una squadra nel nostro campionato. Ma nessuno ha voglia di alzare le mani senza combattere: potremmo vederne delle belle.

    B come BENVENUTO (E BENTORNATI) Il Crotone tocca la serie A per la prima volta: merita questa gioia, lo seguiremo con curiosità. Ma è bello anche rivedere quassù due grandi città e due grandi tifoserie come Cagliari e Pescara. In bocca al lupo.

    C come CI MANCHERANNO Indiscutibilmente Pogba, il fenomeno, e in qualche misura anche Conte e Mancini. Ma forse coloro di cui sentiremo più l'assenza sono Totò Di Natale, Luca Toni e Miro Klose: tre leggende, che nostalgia non vederli in campo.

    D come DIFESA A TRE La impiegheranno verosimilmente sette squadre: Atalanta, Crotone, Fiorentina, Genoa, Juventus, Palermo e Udinese. Tantissime. E’ una tendenza tipicamente italiana, all’estero pochissimi ci pensano (lo fa il Watford: allenatore Mazzarri…).

    E come ESORDIENTI Sono cinque i tecnici che non hanno mai visto la serie A dalla panchina: Rastelli (Cagliari), Martusciello (Empoli), Juric (Genoa), de Boer (Inter) e Oddo (Pescara). Ma vogliamo considerare debuttante anche Inzaghi, che l’anno scorso ha preso in mano la Lazio solo nelle ultime 7 partite cercando di rimetterne assieme i cocci: stavolta sarà tutta farina del suo sacco.

    F come FUGA Pazzesco quanto sta combinando Diawara, ragazzino di grande talento, scappato dal Bologna: ma chi lo consiglia? Pensavamo che questo, per Amadou, potesse essere il campionato della consacrazione. Si comincerà, invece, senza di lui.

    G come GIOVANI Ce ne sono almeno quattro nuovi che seguiremo con attenzione speciale e grandi speranze: Milik, Pjaca, Gerson, Ocampos. Potremmo esserci messi in casa un po’ di campioni, di sicuro sono tutti ricchi di talento. Poi ci aspettiamo conferme dai ragazzi che già conosciamo e apprezziamo, da Donnarumma in giù.

    H come HIGUAIN Il campione più atteso, per il fantasmagorico record che ha appena stabilito (36 gol) e per il clamoroso trasferimento estivo dalla Juve al Napoli (90 milioni). Praticamente impossibile confermare tutte quelle reti, di certo sarà il calciatore più osservato del campionato.

    I come ITALIANI I nuovi regolamenti impongono di avere in rosa quattro giocatori di formazione nazionale e altrettanti cresciuti nel club: un tentativo di dare spazio ai nostri. Tardivo, forse.

    L come LEI Wanda Nara in Icardi, chi sennò? In estate ha dato spettacolo come manager del giovane marito, vediamo se lo show continuerà. Di certo non passa inosservata, ma d’ora in avanti dovrà essere il suo Maurito a mettersi in mostra.

    M come MARCATORI Il recordman, irraggiungibile, è Totti: 248 gol in serie A, secondo solo a Piola nella storia del nostro campionato. Poi Gilardino (188) e Cassano (113). Già, ma Antonio ci sarà?

    N come NON CI MANCHERANNO Alcuni milanisti, tipo Mexes e Menez (e anche Galliani, quando finalmente mollerà il club rossonero: questione di poco). Ma anche l’ultimo Maicon e l’ultimo Amauri: li avevamo conosciuti decisamente migliori. E poi Balotelli e Cerci (però forse torneranno, temono che avvertiamo la loro assenza: tranquilli, ragazzi, non è esattamente così).

    O come ORIENTE Due tra i nostri club più importanti, e tra i più prestigiosi del mondo, sono in mani cinesi: l’Inter lo è già, il Milan lo sarà definitivamente a novembre. La svolta è storica, c’è grande attesa per assistere a ciò che faranno.

    P come PIU’ PRESENTI Il re è ancora Totti: 601 partite in A, davanti a lui solo Maldini (647) e Zanetti (615). Ma Buffon, che è a 589, potrebbe raggiungerlo già in questo campionato: dipende da quanto sarà utilizzato il capitano nella Roma da Spalletti. Sul podio di questo campionato, assieme alle due leggende, c’è Gilardino (497).

    Q come QUOTE. Sono sempre indicative e non appassionano solo chi ama scommettere. Per esempio: lo scudetto alla Juve vale 1,40 (se giochi 10 euro e vinci te ne restituiscono 14), alla Roma 6,85 (10 per 68,5), al Napoli 7,95, all’Inter 13, al Milan 21. E al Crotone 3001. Curiose le previsioni per il capocannoniere: Higuain 1,50, Dybala 10, Icardi 12, Eder e Mandzukic (due riserve, in fondo) 17. Totti? A quarant’anni (li compirà il prossimo mese) vale ‘solo' 81.

    R come RIVOLUZIONE Già: quando cambia il calcio? Quando ci libereremo dei Lotito, dei Beretta, dei Tavecchio? Quando viaggeremo come nel resto d’Europa? Ecco, ci aspettiamo che durante questa stagione si ribalti tutto (anche grazie ai cinesi di Milano, magari): siamo solo poveri illusi?

    S come SEI Gli scudetti che la Juve vuole prendersi, tutti in fila: una serie che sarebbe unica nella storia ultrasecolare della nostra serie A.

    T come TIFOSI Esserlo, ormai, è sempre più difficile: andare allo stadio è diventato un percorso a ostacoli, come se volessero per forza svuotare gli spalti e riempire poltrone e divani (con grande soddisfazione delle tv). Roma, poi, batte il record: hanno studiato anche il divieto di sosta nella zona dell'Olimpico e le aree parcheggio lontane chilometri. Bisogna riconoscerlo: più di così, per allontanare la gente dagli stadi, non possono proprio fare.

    U come ULTIMO ATTO E’ la recita conclusiva di Berlusconi, qualche settimana ancora e, a meno di incredibili sorprese, finirà l’era del presidente più vincente nella storia del calcio (non solo del nostro). Peccato che questo percorso meraviglioso non termini bene com’era cominciato.

    V come VERRANNO Il mercato non è chiuso, ci aspettiamo ancora qualche bel botto, qualche arrivo dall’estero. Diciamo Witsel o Matuidi, subito, e magari Gabigol, a gennaio: bella gente, che renderà più ricca e spettacolare la nostra serie A.

    Z come ZERO TITULI. Parafrasando Mourinho: a parte Allegri, che è a quota tre fra Milan e Juve, gli altri diciannove allenatori non hanno mai conquistato lo scudetto (in Italia, perché de Boer è arrivato tre volte primo in Olanda e Spalletti due in Russia). Se non capita qualcosa di clamoroso, quei diciannove resteranno a zero tituli anche quest’anno.

    @steagresti
     

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