Calciomercato.com

  • Napoli, che risveglio: missione sorpasso

    Napoli, che risveglio: missione sorpasso

    • Giovanni Scotto
    Un dolce risveglio. Anzi no. Il venerdì sera molti napoletani lo hanno passato davanti alla tv. Un'inaspettata simpatia verso il Bologna è sorta spontanea. Di fronte c'era la Juventus e la sensazione in città che qualcosa potesse accadere. L'ottima squadra di Donadoni, gli infortuni a raffica che colpiscono Allegri e una testa alla Champions League (sfida al Bayern) che incombe. Un bel mix che ha dato frutti: pareggio per 0-0 dopo una prestazione scialba e i giochi per il sorpasso sono riaperti. La Juve si è fermata. Finalmente. Ora tocca al Napoli. Lunedì col Milan può arrivare il sorpasso. Di colpo tra i tifosi è tornato l'entusiasmo, la fiducia e la convinzione di potercela fare. Lunedì sera, se il San Paolo lo potesse permettere, di tifosi ce ne sarebbero 370mila. Ma dietro questa euforia rinata un po' a sorpresa ci sono delle perplessità. La prima è anzi una richiesta. Il Pipita è l’uomo chiave per scacciare le paure dopo le due sconfitte di fila e sorpassare la Juve. Lunedì col Milan urge il ritorno al gol e alla vittoria, ma per rimanere in Europa League Sarri non potrà rinunciare a Gonzalo neanche giovedì. E con la Fiorentina altra gara delicata

    Perché il turnover ha diviso, solo quando si perde. Il percorso netto nel girone di Europa league, stravinto concedendo spazio e riflettori ai calciatori meno impiegati, veniva convintamente plaudito da tifosi e non solo, addirittura sorpresi dalle capacità gestionali di Sarri, alle prese con la sua prima esperienza europea. Dopo l’immeritata sconfitta del Madrigal, sono puntualmente riemerse le perplessità legate alle rotazioni, ritenute eccessive e inopportune, vista e considerata la caratura degli avversari che, per l’occasione, si sono presentati con l’undici migliore. L’uno a zero, generato da un’ingenuità di Valdifiori, autore del fallo decisivo, ha dato il via a giudizi negativi sulla qualità della rosa e sugli errori del tecnico, paragonato a Benitez e a Mazzarri per gli eccessivi e inopinati stravolgimenti nella formazione iniziale. Sentenze dettate dalla paura di dover abbandonare anzitempo una competizione a cui i tifosi napoletani tengono molto, soprattutto dopo la cocente eliminazione dello scorso anno. Ma ora è tutto dimenticato, accantonato per 48 ore. C'è un unico pensiero: vittoria al fischio finale contro il Milan, altrimenti questo pareggio bianconero brucerà ancora di più. E per Sarri potrebbe aprirsi la crisi.

    Altre Notizie