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  • Abecasis e Abraham:| Nomi nuovi per la Lazio

    Abecasis e Abraham:| Nomi nuovi per la Lazio

    Se ci fossero problemi per Breno, pronto l'argentino Abraham del Basilea.
    Lazio: caccia al terzino destro.
    La Lazio sta lavorando a fari spenti per regalare a Petkovic un vice Konko. Non basta il rinnovo di Scaloni, serve una pedina in più. La società si sta guardando attorno, scruta il mercato europeo e sudamericano.

    VANDEN BORRE -Ci sono piste che si sono raffreddate e nomi caldi. Uno di questi è Anthony Vanden Borre, esterno belga del Genk. E’ in scadenza di contratto, si può acquisire a parametro zero. L’accordo con la sua società terminerà domani, gli è stato offerto il rinnovo, non l’ha ancora accettato. Ha richieste in Inghilterra e in Spagna, conosce la serie A, ci ha giocato indossando le maglie della Fiorentina e del Genoa. Vanden Borre sogna di tornare in Italia, è a caccia di rivincite.

    ABECASIS -Spunta una candidatura dall’Argentina, si tratterebbe di una scommessa. L’identikit: è un giovane classe 1990, di nome fa Luciano Abecasis, sarebbe in possesso del passaporto comunitario. Gioca nel River Plate, è tornato in serie A quest’anno. E’ uno dei pupilli di Matias Almeyda, l’ex centrocampista laziale, oggi tecnico dei Millonarios. Abecasis nei mesi scorsi è stato seguito dall’Inter, nel suo Paese qualcuno ha già azzardato un paragone eccellente considerandolo il nuovo Zanetti. A gennaio era stato proposto alla Lazio da Vincenzo D’Ippolito, manager di Ledesma e Alfaro. Abecasis è un terzino destro puro, è nato nel Rosario Central, è stato acquistato dal River nel 2010. Non ha esperienza internazionale, ma è reduce da un’ottima stagione, è in rampa di lancio. E’ un laterale molto aggressivo, in perfetto stile argentino, ha forza e piedi discreti. Non convince la candidatura di Mesto del Genoa, piaceva Hilbert del Besiktas, non è più considerato una prima scelta.

    AFELLAY -Fronte attacco, la tentazione si chiama Ibrahim Afellay. E’ in partenza dalla Spagna, non rientra nel progetto di Vilanova, il nuovo tecnico del Barcellona. Se partisse Zarate, i biancocelesti potrebbero farci un pensierino. Maurito andrà in ritiro, sarà ad Auronzo di Cadore, è un patrimonio del club, finora non sono arrivate offerte convincenti. Afellay è rientrato dopo un brutto infortunio, sperava di vivere un grande Europeo, non ci è riuscito. In Spagna hanno rilanciato per la seconda volta l’interesse della Lazio. Il Barcellona lo svende, è disposto a cedere l’esterno in prestito con riscatto. L’ostacolo principale è rappresentato dall’ingaggio.

    YILMAZ -La telenovela Yilmaz. L’attaccante vuole la Lazio, il Trabzonspor vuole i soldi e li pretende in un’unica soluzione. Il nodo riguarda l’accordo tra i club, non è ancora stato trovato. Ci sono due ostacoli da superare. Il primo: Lotito ha chiesto la rateizzazione dei 5 milioni previsti dalla clausola che libera il giocatore. Il presidente aveva proposto il versamento in 4 rate, i turchi hanno respinto l’offerta. Lotito ha rilanciato, s’è detto pronto a versare i soldi in due modalità, niente da fare. Secondo ostacolo: riguarda il 25% dell’introito derivante da un’eventuale e futura cessione del giocatore, andrebbe riconosciuto al Trabzonspor (è un’opzione scritta nel contratto di Yilmaz). La Lazio vuole aggirare l’ostacolo offrendo ai turchi altri 1,8 milioni di euro (da pagare entro ottobre), in questo modo il vincolo cadrebbe. Sener, presidente della società di Trebisonda, tiene duro:  «E’ stato proposto un nuovo piano di pagamento, ma non abbiamo accettato nemmeno questo perché vogliamo che tutti i soldi siano dati in anticipo. Al momento la situazione è questa. Burak ci ha detto che vuole andare via e noi gli abbiamo dato il permesso, ma se non si raggiungesse un accordo potrebbe rimanere con noi». La Lazio resta ottimista, farà il possibile per chiudere al più presto. Altrimenti cambierà obiettivo.

    BALZARETTI -Fascia sinistra: Balzaretti deve comunicare al Palermo la volontà di partire, Lotito si muoverà subito dopo cercando di superare la concorrenza di Napoli e Milan. Peluso dell’Atalanta e Marchese del Catania sono le altre opzioni. Centrocampo: Hetemaj del Chievo resta in pole.

    Un anno all’inferno, adesso Zarate cerca il paradiso: "Pensavo che all’Inter potesse andare meglio, voglio voltare pagina: non so dove, ma voglio un anno tranquillo".
    Il ritorno di Zarate:"Sarà la mia stagione migliore".
    Il futuro ha l’oro in bocca:  «Sarà la migliore stagione della mia carriera», promette Zarate. Sorride la Lazio, ma non vuole più parole, chiede fatti. Dovrà farli in campo Maurito, avrà un ritiro per dimostrare chi è, quanto vale e quanto sia davvero cresciuto. A Roma era un re viziato, a Milano ha perso trono e scettro. Ora è un reietto.
    MOTIVATO- Un anno all’inferno, adesso Zarate cerca il paradiso:  «Pensavo che all’Inter potesse andare meglio, che avrei giocato per il campionato o per la Champions League. Invece sono arrivato in uno degli anni peggiori del club e non si poteva fare di più. Mi è dispiaciuto tanto - confida Maurito a Radio Velez -  ma purtroppo è andato tutto male. E ora voglio subito voltare pagina». Non importa che colore abbia, conta solo che sia luminosa:  «Con l’Inter, con la Lazio o altrove, sinceramente voglio solo un anno tranquillo. Un anno con tanti gol, con motivazioni, con serenità. Penso che basti un anno così per ritrovare anche la nazionale - che mi manca tanto - e cambiare la mia carriera. Mi sono riposato e sono pronto per disputare la mia migliore stagione».
    PIU’ MATURO- E’ cambiato Zarate, è diventato uomo:  «Sono cresciuto tanto. Ho conosciuto gente differente, ho avuto una bambina (Mia, ndr) e sono diverso sotto tutti i punti di vista. Mi sento davvero più maturo». Dovrà dimostrarlo alla Lazio, a uno spogliatoio spesso infastidito dai suoi capricci infantili. Mauro può e deve essere un valore aggiunto della nuova Lazio. Altro che Galatasaray (Zarate non andrebbe in Turchia), Petkovic lo scruterà, lo istruirà. E l’argentino stavolta dovrà essere un alunno umile, guai a farsi prendere da isterismi. Lo curerà il “Dottore”?


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