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  • Acquafresca: 'Che gioia il primo gol col Levante! Conte ha ragione sull'Italia'

    Acquafresca: 'Che gioia il primo gol col Levante! Conte ha ragione sull'Italia'

    • Andrea Distaso

    Domenica, a Granada, è arrivato il suo primo gol nel campionato spagnolo con la maglia del Levante. Una rete per presentarsi al pubblico della Liga e per scacciare dalla testa i cattivi pensieri per qualche infortunio di troppo e una considerazione non proprio massimale nei suoi confronti da parte del calcio italiano. Stiamo parlando di Robert Acquafresca (25), professione attaccante,  che ha lasciato Bologna nella finestra di mercato di gennaio per trovare un po' più di spazio dopo sei mesi vissuti ai margini. Dopo l'esplosione con la maglia del Cagliari nel biennio 2007-2009 e le 10 reti in 16 presenze con l'Italia Under 21, una nuova occasione per rilanciare la propria carriera. Di questo e altro ha parlato a Calciomercato.com.

    Robert, innanzitutto quali sono le tue emozioni per il primo gol spagnolo?

    "Sono felicissimo, è stata una grande gioia. Un gol importante per la squadra, ma anche per me che arrivo da un anno davvero complicato".

    Un gol che faciliterà ulteriormente il tuo ambientamento nella nuova realtà. Come procedono le cose?

    "Mi sto trovando molto bene in Spagna. La lingua non è difficile da imparare e devo ringraziare molto i miei nuovi compagni che mi stanno aiutando moltissimo in questi primi tempi".

    E a livello professionale cosa ti aspetti? Con la partenza di Oba Martins per gli Stati Uniti ti aspetti di giocare di più?

    "Questo è il mio obiettivo, mi alleno con grande impegno per farmi trovare pronto ogni domenica. Ho bisogno di giocare con continuità e ho voglia di convincere il Levante a tenermi anche per il futuro".

    Questa tua ultima risposta fa intuire quelle che sono le tue intenzioni per il prossimo anno. Il tuo cartellino è di proprietà del Bologna (scadenza contratto nel 2014): non speri di avere una nuova chance in rossoblù?

    "Realisticamente parlando, non credo di rientrare nei piani della società, che ha scelto di puntare su Gilardino. Io mi trovo bene a Valencia e vorrei rimanere ancora qui nella prossima stagione. A Bologna rischio di non trovare molto spazio e quindi è meglio scegliere altre strade. I miei numeri nel campionato di Serie A sono noti a tutti, ma ognuno è libero di fare le sue valutazioni".

    Questa considerazione vale solo per la tua esperienza in Emilia o per tutto il calcio italiano? Credi di non essere stato abbastanza valorizzato nel nostro Paese?

    "Ripeto, sia a Cagliari che a Bologna ho avuto delle medie realizzative importanti nonostante i continui infortuni che mi hanno spesso fermato sul più bello. Un po' di sfortuna e le scelte di alcuni allenatori non mi hanno premiato, ma questo fa parte del gioco e non voglio fare polemica".

    Da neo-italiano all'estero, ti chiedo un parere sullo sfogo dell'allenatore della Juventus Antonio Conte, che si è detto stufo del clima che si respira in Italia intorno al calcio. Cosa ne pensi?

    "Sulla base della mia esperienza, posso dirti che lo capisco. Qui in Spagna la situazione è molto diversa: il calcio viene vissuto con la stessa passione e le discussioni non mancano, ma tutto viene affrontato col sorriso sulle labbra. L'atmosfera è maggiormente rilassata, è una questione di mentalità. Mi piacerebbe ritrovare un giorno in Italia stadi più funzionali e che diano la possibilità di essere a stretto contatto con la gente".

    Chiudiamo con gli obiettivi del Levante per la parte finale di stagione. Sfumata la qualificazione ai quarti di finale di Europa League, cosa vi aspettate in campionato?

    "Peccato per la sconfitta col Rubin Kazan. Con un po' di fortuna e di convinzione in più si poteva andare avanti. Dopo essere stati la rivelazione dello scorso campionato e aver mancato per due punti la Champions League, vogliamo fare un campionato tranquillo, pur sapendo che con un paio di vittorie potremmo ritrovarci a lottare per le posizioni che valgono l'Europa. A questo puntiamo".

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