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  • Albertini: 'Un ricordo di Cesare Maldini. Sì all'ItalMilan, ma a una condizione'
Albertini: 'Un ricordo di Cesare Maldini. Sì all'ItalMilan, ma a una condizione'

Albertini: 'Un ricordo di Cesare Maldini. Sì all'ItalMilan, ma a una condizione'

  • Federico Albrizio
Il dolore per la scomparsa di una bandiera come Cesare Maldini, la rabbia per un'altra sconfitta a Bergamo: weekend complicatissimo per il Milan che ora va in ritiro e pensa a preparare al meglio la prossima partita di campionato contro la Juventus, che sarà avversaria anche nella finale di Coppa Italia. Per ricordare l'ex allenatore del Milan e della Nazionale e fare il punto sul momento dei rossoneri Calciomercato.com ha contattato in esclusiva Demetrio Albertini, che parte proprio da Maldini raccontando un aneddoto che risale all'esperienza insieme nell'Italia Under 21: "Io l'ho avuto in diverse vesti, prima di tutto da papà in Under 21, poi da padre di un mio compagno di squadra e come mister in Nazionale e Milan, l'ho visto in tante vesti. Ho avuto la fortuna di viverlo tanto. Di lui mi ha sempre colpito l'umanità e la semplicità nel gestire il gruppo, soprattutto in Under 21, anche nei momenti difficili. Mi ricordo una volta che eravamo stati sconfitti 6-0 in Norvegia, nonostante questo lui era il più tranquillo di tutti e grazie a qusta serenità alla fine ha creato un bellissimo gruppo che è riuscito a vincere il primo europeo dell'Italia Under 21. Da allenatore al Milan l'ho avuto poco, ma era sempre parte della famiglia Milan. E' arrivato in una stagione complicata e grazie alla sua semplicità ha tirato fuori prestazioni di livello. La sua era una gestione patriarcale con dentro un'umanità straordinaria".

Si passa al campo. Due punti in quattro partite e dopo la sconfitta di ieri contro l'Atalanta il Milan resterà in ritiro a Milanello almeno fino alla prossima sfida contro la Juventus: crede che sia una scelta giusta da parte di Mihajlovic per scuotere l'ambiente?
"Credo che il ritiro possa servire solo a dare un senso di responsabilità importante ai giocatori, anche nelle difficoltà che possono esserci, si vuole dare una sterzata per quanto riguarda la concentrazione: non si può mollare perché c'è una partita molto importante davanti ora. Il Milan evidenzia le sue qualità solo nei momenti di massima concentrazione e se cala come nell'ultima partita diventa tutto difficile. Il ritiro serve sì per arrivare concentrati alla Coppa Italia. Bisogna anche pensare al campionato però, dietro c'è il Sassuolo che va a mille e punta ad arrivare a qualcosa di importante nella sua storia, forse per il Milan arrivare in Europa League invece è il minimo obiettivo al quale neanche si pensava a inizio stagione. Il rischio e la preoccupazione di tutti, allenatore e società, è che facendo male ora si possa arrivare in condizioni non ottimali alla Coppa Italia".

Si parla tanto dell'ItalMilan, della volontà del presidente Berlusconi di costruire una squadra italiana e con molti giovani dal settore giovanile: è la giusta soluzione, a medio-lungo termine, per riportare in alto i rossoneri contenendo i costi?
"Bisogna capire il progetto della società da qui a tre anni. Una cosa è tenere i giocatori del settore giovanile, una cosa è italianità e senso di appartenenza che io ho vissuto anche in Spagna. Oggi si deve cercare di creare appartenenza: tutti, giocatori e allenatori, devono creare questo senso per poi inserire facilmente anche giocatori stranieri. Sul piano economico il discorso è un altro: giocatori italiani forti non credo costino meno di stranieri, il problema è che bisogna prendere giocatori forti. Poi se parliamo solo di italianità sposo ovviamente il progetto di creare una base italiana".

Twitter: @Albri_Fede90

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