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  • Aldo Serena:| 'Juve, ti manca un Klose'
Aldo Serena:| 'Juve, ti manca un Klose'

Aldo Serena:| 'Juve, ti manca un Klose'

Aldo Serena, partiamo dal generale, Nordsjaelland-Juventus, per arrivare allo specifico: la situazione degli attaccanti bianconeri. Devono preoccupare questi danesi? «Beh, direi che il loro tasso tecnico è assai inferiore rispetto alla Juventus, al Chelsea. Ma un po' di attenzione ci vorrà visto che pur non avendo in organico grandi campioni, il Nordsjaelland ha una buona organizzazione di gioco. Sarebbe sbagliato sottovalutarli, anche se non penso che i bianconeri possano incappare in questo errore. La serie di imbattibilità del gruppo di Conte, dimostra che la capacità di restare concentrati non manca».


E invece il non altissimo tasso realizzativo degli attaccanti bianconeri deve preoccupare?
«Alla Juve c'è una suddivisione di compiti ben stabilita, il lavoro e la fatica sono spartiti in maniera equilibrata tra tutti e dunque non è facile, per le punte, essere freschi e lucidi davanti alla porta. Certo, però, una stella non c'è. Mi riferisco a una spalla di Vucinic. Lui è straordinario, sa inventare linee di passaggio uniche. Quello che manca, appunto, è un compagno di reparto che abbia in curriculum un bagaglio professionale e storico di 15-20 gol a stagione. Un Klose, ad esempio, che ha segnato più di sessanta gol con la Germania e una quindicina di gol a stagione con le squadre di club. Ecco: Matri, Quagliarella, Giovinco, Bendtner (che in Nazionale mi è sembrato tonico, pare che abbia metabolizzato i metodi di lavoro di Conte) sono tutti buoni giocatori, ma questo bagaglio realizzativo non ce l'hanno».

Lei chi prenderebbe tra Dzeko, Llorente, Lewandowski e gli altri papabili?
«In linea teorica io vedrei benissimo Falcao, però la realtà dice che non è facile competere a livello economico con sceicchi o petrolieri. Dunque non si può ignorare l'aspetto economico e non si può ignorare neppure un altro aspetto, legato cioè alle qualità caratteriali dei giocatori. E' fondamentale il modo che hanno di intendere il gruppo, importantissima la predisposizione al sacrificio».

Tornando, invece, ai giocatori che in gruppo già ci sono: questa continua turnazione può finire per condizionare il rendimento, complicare il raggiungimento di uno stato di forma ottimale?
«No, penso di no. E mi ricollego, appunto, al discorso sulla predisposizione al sacrificio, al modo di intendere il gruppo, alla capacità di mettersi in discussione quotidianamente. Tutti i giorni, gli attaccanti bianconeri, devono cercar di conquistarsi una porzione di fiducia di Conte, sempre di più. Se entrano in quest'ordine di idee, avranno chance e potranno sfruttarle, altrimenti significa che non sono da Juventus. O meglio, quantomeno non da questa Juventus».


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