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  • Allarme Brescia:|Diamanti ha la febbre

    Allarme Brescia:|Diamanti ha la febbre

    Una partita grigia come il cielo sopra Klagenfurt, nella quale si sono viste tre Italie che, messe insieme, sono riuscite a rimediare uno striminzito pareggio.
    Ovviamente l'attenzione era appuntata sull'undici di partenza, quindi sul primo tempo, che è stata la frazione peggiore e non soltanto perché si è conclusa con un parziale favorevole ai romeni.

    Poche idee ma confuse, potrebbe essere la sintesi - per nulla originale - dei 45 minuti nei quali Prandelli ha disposto la squadra secondo il 4-3-1-2, con Diamanti, uno dei quattro esordienti, alle spalle della strana coppia Balotelli-Rossi. Due seconde punte che, insieme, non fanno ovviamente una prima punta e non hanno quindi dato profondità ad una squadra che ha ruminato calcio contro un'avversaria aggressiva, che teneva la difesa molto alta e intasava gli spazi.

    Il nostro Alino non ha avuto così occasione di mettere in mostra i pezzi forti del suo repertorio, tiro e assist, peccando anche in intraprendenza. Insomma un giocatore ben diverso da quello che ci entusiasma in maglia azzurro Brescia, anche se con l'attenuante della febbre svelata solo a fine gara da Prandelli. È stata però tutta l'Italia-1 a non farsi apprezzare (eufemismo) non riuscendo a costruire una sola azione degna di questo nome e soffrendo troppo in occasione delle ripartenze degli avversari.

    Meglio l'Italia-2, quella del primo quarto d'ora della ripresa, disposta secondo il 4-2-3-1 con i nuovi entrati De Rossi e Pirlo a dare discernimento a centrocampo e Gilardino ad assicurare profondità avendo Aquilani, Balotelli e Mauri a sostenerlo. Allorché Quagliarella ha sostituito SuperMario, l'Italia è passata al 4-4-2, agguantando il pareggio a schemi saltati.


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