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  • Samp, tante cessioni: Montella si è pentito?

    Samp, tante cessioni: Montella si è pentito?

    • Lorenzo Montaldo
    Vincenzo Montella è un tecnico ambizioso: e ci mancherebbe, visto che stiamo parlando di quello che forse è il giovane allenatore italiano più promettente in circolazione. Quando l'Aeroplanino è atterrato a Genova, in tanti lo hanno ritenuto un segnale delle rinnovate ambizioni del club blucerchiato. E in effetti un profilo così quotato lasciava presagire una campagna acquisti di rafforzamento, più che indebolimento. 

    Alla Sampdoria, ad oggi, sono arrivati Ranocchia, Dodò e Alvarez, più il giovanissimo Skriniar, tutti approdati a Bogliasco con il beneplacito del mister, inserimenti volti a rinforzare il troppo fragile reparto arretrato e ad aumentare il tasso tecnico di una squadra troppo lontana dall'idea di gioco del suo allenatore. Il Doria, però, arranca, complice anche un calendario impegnativo e una condizione fisica completamente da ricostruire.

    Partenze - C'è poi il doloroso capitolo cessioni. Lasciano Genova Eder, Zukanovic e Regini. Tre titolarissimi di questa prima metà di stagione.Il numero 23 ha giocato 1.826 minuti tra campionato e Europa, il bosniaco ha racimolato 19 presenze complessive tra Serie A e coppe, mentre il terzino ex Empoli 1.327.  In totale, se ne vanno 4.728 minuti di gioco, un'enormità. E, soprattutto, i tifosi blucerchiati devono dire addio ai 13 gol di Eder, di gran lunga il miglior marcatore della squadra. In tanti, tantissimi paventano lo spettro della retrocessione 2011. Senza tener conto di Soriano, che dovrebbe rimanere ma per cui si sono già scatenate le voci di mercato in vista dell'estate.

    E se Zukanovic e Regini possono probilmente trovare un rimpiazzo che sia circa all'altezza del predecessore, pensare di sostituire totalmente Eder è semplicemente impossibile. Almeno in questo momento, almeno con le cifre a disposizione della Samp. Moisander, Silvestre, Ranocchia e il freschissimo arrivo Skriniar (ufficiale da oggi) comporranno presumibilmente la batteria di centrali. Con la partenza di Regini, però, si libera una casella a sinistra come vice Dodò. Potrebbe colmarla Jacopo Sala, operazione interessante per la verità, ma avvolta da un certo grado di incertezza legata innanzitutto alla buona riuscita della trattativa ma anche all' eventuale inserimento di un giocatore promettente ma ancora tutto da scoprire nella complessa realtà doriana.

    Capitolo Quagliarella - Fabio Quagliarella è, in questo momento, il giocatore che più di tutti sembra vicino all'accordo con la società di Massimo Ferrero. Sul valore in campo, non si discute. Ciò che lascia perplessi è se mai la tenuta fisica di un calciatore ormai trentatrenne, che però a Genova ha lasciato un ricordo indelebile e tanti ammiratori. Sostituire l'attaccante della Nazionale, al pieno della forma fisica, comunque, è compito arduo per chiunque.

    Lo aveva detto lo stesso Montella durante questo gennaio, ribadendolo più volte: "Eder è insostituibile, l'affare più grande lo facciamo noi se non lo cediamo". La partenza del bomber non può lasciare indifferenti, soprattutto di fronte alle dichiarazioni del presidente, che ha ribadito più volte l'incedibilità dei suoi gioielli. Questa, forse, stando al clima genovese, è la 'colpa' più frequentemente attribuita al patron. Le operazioni si fanno in due, vero, e bisogna tener conto anche della volontà del giocatore stesso. Ciò che accade nelle segrete stanze di Corte Lambruschini lo sanno solo i diretti interessati, e l'opinione personale di ogni singolo tifoso sulla vicenda è insindacabile. 

    Già ma, in sostanza, Montella si è pentito di aver scelto la Samp? Difficile a dirsi. Probabilmente, per tirare un bilancio, bisognerà attendere la fine della sessione invernale e le gare immediatamente successive e delicatissime in ottica classifica (peggiore momento per il calciomercato, proprio non poteva esserci). Lì si capirà il reale stato d'animo del tecnico. Di sicuro, per un allenatore invischiato nella lotta salvezza non deve essere facile privarsi del bomber più prolifico della squadra. Il caso Pazzini insegna, i tifosi facciano pure gli scongiuri. Il campo, unico giudice insindacabile, darà il suo verdetto. 
     

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