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  • Allegri e Sarri tradiscono lo spettacolo, ma nell'equilibrio vince sempre la Juve

    Allegri e Sarri tradiscono lo spettacolo, ma nell'equilibrio vince sempre la Juve

    • Stefano Agresti
    Diciamo la verità (e non ce ne vogliano i tifosi bianconeri, che stanno giustamente festeggiando): Juve-Napoli è stata una partita deludente. Ci aspettavamo Dybala e Higuain, occasioni e spettacolo, invece fino all’88’ abbiamo avuto la sensazione che avesse ragione Carlo Conti: guardate Sanremo che vi divertite di più. In effetti: zero tiri, zero parate, perfino poca cattiveria, e se vogliamo trovare due occasioni da gol dobbiamo andare a pescare un cross di Hysaj per Higuain con miracoloso recupero di Bonucci e una girata di Dybala passata di poco sopra alla traversa. Robetta, dai, almeno rispetto alle attese.

    Poi possiamo anche dire che è stato un confronto tatticamente straordinario, e di sicuro la sfida a scacchi Allegri-Sarri è stata interessante, ma le emozioni sono un’altra cosa. Della follia di cui aveva parlato il tecnico del Napoli alla vigilia, insomma, non abbiamo visto traccia, né da una parte né dall’altra. Il fatto è che, quando le partite sono così equilibrate e tirate, alla fine le vince la Juve. Soprattutto se contano. Pensate ai due derby che, nelle ultime stagioni, hanno dato una spinta decisiva ai bianconeri: una volta ha segnato Pirlo, una volta l’ha messa dentro Cuadrado, sempre allo scadere, quando ormai il pareggio sembrava cosa fatta. Così è accaduto ieri contro il Napoli. Possibile che si tratti sempre di casualità? Macché: è l’anima vincente dei bianconeri a venire fuori nei momenti in cui serve, quando un gol può decidere una stagione.

    E non è una qualità che alla Juve ha portato Allegri, né Conte: è qualcosa che fa parte della storia di questo club. L’importante è che, quando si analizza Juve-Napoli, il commento non venga condizionato solo da quel gol: il risultato è fondamentale, i bianconeri non hanno certo rubato nulla, ma dobbiamo anche riconoscere che la partita è stata equilibrata, da zero a zero. Finché non sono venuti fuori Zaza e l’anima vincente della Juve. Gigi Buffon, che non è solo il più grande portiere nella storia del calcio ma anche un osservatore serio di quanto accade in campo, ha dato un’altra dimostrazione di correttezza: “Il Napoli non meritava di perdere”. I commentatori che stavano provando a spiegarci (inspiegabilmente) perché la Juve avesse meritato la vittoria, cercandola con maggiore intensità e convinzione rispetto agli avversari, sono rimasti spiazzati da tanta onestà. Eppure è proprio così, come dice Buffon: si può vincere anche senza giocare meglio. Non è un reato. Anzi, spesso è un merito.

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