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  • Allegri:| Milan senza cattiveria

    Allegri:| Milan senza cattiveria

     

    Chiuderà il 2010 in testa al cam­pionato, con almeno 3 punti di vantaggio sulla o sulle seconde, ma anche con un re­trogusto amaro.

    La sconfitta con la Roma dà fastidio ad Allegri per una serie di moti­vi. Il primo perchè gli ricorda quella con la Juve. « Abbiamo perso due partite strane con Juve e Roma, sono state due sconfitte simili: abbiamo creato diverse occasioni da gol e le abbiamo sbagliate. La Roma ha vin­to con un mezzo cross e un gol di rimpallo di Borriello e con un tiro alto di Menez; la Juve, alla stessa maniera, con il colpo di testa di Quagliarella e il tiro di Del Piero nella ripresa» . Ma c’è altro che non è piaciuto ad Alle­gri: «La cosa più brutta è che dobbiamo passare 20 giorni con questa sconfitta che, pur non avendo giocato benissi­mo, considero immeritata. Non siamo stati cattivi al punto giusto e di sicuro non eravamo quelli di Bologna. Abbiamo fatto una buona prima mezz’ora, quando sembrava tutto facile perchè la Roma non ha mai tirato in porta». Il Milan ha perso in casa contro la Juve e la Roma e non ha battuto la Lazio. E’ un limite? «Siamo in testa e an­cora con 6 punti di vantaggio. Può capitare di perdere con Juve e Roma, ma abbiamo vinto il derby, battuto Napoli e Palermo. Le partite che non meritavamo di perdere era­no proprio quelle con Juve e Roma, maga­ri una delle tre che abbiamo vinto potevamo anche pareggiarla» .

    FLESSIONE - Calo di tensione pre-natalizio, spiega Allegri. «La verità è che non dobbia­mo mai abbassare la tensione. Più che fisi­co, è stato un calo mentale quello del se­condo tempo. Prima delle feste può capita­re, le partite sono sempre strane: chi resta più concentrato ed è più fortunato le porta a casa. Non meritavamo di perdere, ma se non fai gol...». Dodici volte in fuorigioco, il dato fa riflettere Allegri: «Nel primo tempo abbiamo attaccato bene la linea difensiva della Roma, nel secondo Robinho si è defi­lato, non abbiamo allargato il gioco e ab­biamo ritardato l’ultimo passaggio, nono­stante tutto questo abbiamo creato qualche occasione che non siano riusciti a concre­tizzare » . Per la verità non c’è riuscito Ibra­himovic. Ma il tecnico lo difende: «Robinho e Boateng erano troppo distanti da Ibra e ne ha sofferto» . Lo difende un po’ meno per la storia dell’ammonizione (ha tirato in porta a gioco fermo) che gli costerà la squalifica a Cagliari: «Poteva evitare, ma era in diffi­da e prima o poi avrebbe preso il giallo. Al­la ripresa del campionato spero di avere Pato a disposizione». Un peccato l’infortunio di Pirlo: «Stava facendo molto bene» .Pentito di aver messo Ronaldinho solo a 5' dalla fi­ne? «No, pentito no. Boateng poteva creare dei problemi. In 5' Dinho non poteva risol­vere la partita, ma può esse­re importante per il Milan come tutti gli altri. Sullo 0-1 avrei avuto bisogno di un at­taccante con caratteristiche diverse. E comunque non ho cambiato prima perchè ave­vo l’impressione che la squa­dra potesse sempre far gol. Per la classifica, un pareggio avrebbe cambiato poco. Per il morale, invece, sarebbe stato un risultato positivo» . Magari avesse avuto Cassano in panchina... «Cassano non è un giocatore del Milan». E poi Berlusco­ni, di fronte al dubbio, avrebbe dato la sua preferenza: « Fra Cassano e Ronaldinho, meglio Ronaldinho» . Il tecnico fa da spon­da: «Sì, meglio Ronaldinho perchè è un gio­catore del Milan».

    ROMA DA SCUDETTO - Dice Allegri che «con­traccolpi non ce ne saranno, anche se non eravamo quelli di Bologna» . E aggiunge pu­re che la Roma è in piena lotta per lo scu­detto. «Non lo dico ora perchè ci ha appe­na battuto. La Roma era in corsa anche pri­ma di vincere qui a San Siro. E’ una squa­dra forte, di qualità. Arriverà fino in fondo».

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