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'Allegri resta, De Sciglio vicino alla Juve'

'Allegri resta, De Sciglio vicino alla Juve'

L'agente FIFA Giovanni Branchini ha dichiarato in un'intervista a Tuttosport

Approfittiamo dei suoi rapporti con i tecnici e i dirigenti di Juventus e Bayern per andare dietro le quinte della grande sfida. Le chiediamo, innanzitutto, se alla luce della rimonta in Serie A dei bianconeri si può dire che le due squadre siano più “vicine”, in termini qualitativi e di forza, rispetto ai giorni in cui è stato effettuato il sorteggio degli ottavi. 
«Sì, i risultati dicono questo. Si tratta di due squadre con grande potenziale. Ma credo che incideranno le incognite legate ad infortunati e recuperi. Bisognerà vedere se e in che condizioni torneranno i giocatore reduci dai ko. Si tratta di problematiche comuni, sia Juventus sia Bayern hanno perso pezzi importanti, dunque qualche incertezza in più c’è».

Lei conosce bene Rummenigge: avete commentato il sorteggio? 

«Lui, gli altri dirigenti del Bayern, sanno di avere allestito una squadra molto forte ma sanno anche che la Juventus rappresenta un ostacolo ostico. Non festeggiavano...».

Lei conosce bene anche Guardiola, è peraltro stato artefice del suo trasferimento al Bayern. Ritiene che il suo addio a fine stagione, già annunciato, possa condizionare il tecnico o l’ambiente? 
«Assolutamente non lo credo. Stiamo parlando di professionisti assoluti, al di sopra di ogni sospetto. Guardiola e i suoi giocatori non si faranno condizionare da ciò che accadrà al termine della stagione». 

Qualche scossone, però, in casa Bayern c’è stato. Anche in relazione a Vidal: al centro di polemiche, campagne giornalistiche. I vertici del club si sono pentiti dell’acquisto del cileno? 

«No, il Bayern non si è pentito. Era consapevole prima e lo è adesso delle qualità e delle caratteristiche di Vidal». 

Però, visti i 40 milioni incassati, forse l’affare l’ha fatto la Juve. 
«Beh, in realtà questo lo pensai già allora, quando il trasferimento si concluse. La Juventus ha dimostrato di essere al passo con i tempi, di avere una visione aziendale e non passionale». 

La stessa visione aziendale, però, rischia di portare via Dybala da Torino in tempi brevi. Quanto tempo pensa che l’argentino possa rimanere alla Juventus? 

«Io sono convinto che la Juventus terrà Dybala finché vorrà farlo: la società è in grado di rifiutare offerte anche dorate, come ha dimostrato con Pogba». 

Quanto è cresciuta la Juventus negli ultimi anni dal punto di vista dirigenziale? Lei che ha modo di lavorare spesso con Marotta, ha notato dei cambiamenti? 
«I miglioramenti sono frutto di un lavoro di squadra. E’ indubbio che ora la Juventus faccia parte di quel ristretto novero di top club di cui fano parte anche Bayern, Real, Barcellona. Lo si era capito lo scorso anno, vedendo il gruppo di Allegri arrivare in finale di Champions e se ne ha la conferma ora. Quanto alla flessione avuta dalla Juventus ad inizio campionato, beh, come si poteva non capire che un gruppo rivoluzionato aveva bisogno di un po’ di tempo per assestarsi?». 

Può essere Dybala l’arma in più di Allegri col Bayern? O è Mandzukic il principale spauracchio? 

«Entrambi sono giocatori eccellenti, tuttavia a mio avviso sono le squadre nel loro complesso a dover fare la differenza, non i singoli». 

Abbiamo “approfittato” dei suoi rapporti con Guardiola, ma lei è anche un agente vicino a Massimiliano Allegri. Alla guida di quale squadra lo vedremo l’anno prossimo? 
«Allegri resterà dove è ora, perché alla Juve sta bene». 

A bruciapelo: Juve più vicina a Cavani o Gundogan? 
«Non dico né uno né l’altro, è presto per affrontare questi discorsi». 

In qualità di agente di De Sciglio, però, ci conferma che la Juventus ha pensato a lui in inverno? 

«De Sciglio è stato molto vicino alla Juventus a gennaio». 

E dunque la Juventus potrebbe tornare alla carica in estate? Non sarebbe strano visto che si parla di un  giocatore che in passato era stato indicato come “capitan futuro rossonero”? 
«Beh, ormai non mi stupisco più di niente nel calcio». 
 


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