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Allegri sbaglia i cambi: la peggiore Juve

Allegri sbaglia i cambi: la peggiore Juve

  • Giancarlo Padovan
La peggiore Juventus di questo inizio di stagione - di gran lunga peggiore anche di quella che ha perso a San Siro con l'Inter - si aggrappa a un incomprensibile autogol di Goldaniga (svolazzo di tacco) su innocuo tiro di Dani Alves, per strappare tre punti preziosi quanto immeritati. 

Il Palermo non ha fatto di più, ma meglio: meglio la fase difensiva, meglio pressing e raddoppi, meglio il concentramento (il "tanti e stretti") in mezzo al campo. Certo, la Juventus ha creato un numero maggiore di occasioni, ha mancato un gol certo con Mandzukic, Posavec è stato decisivo in almeno quattro situazioni e si è vista annullare giustamente una rete per fuorigioco. Ma non ha mai giocato né coesa, né precisa, molti uomini sono fuori condizione e credo che Allegri farebbe bene a preoccuparsi per la trasferta di Zagabria. Giocando così, non solo la Juve non vince, ma rischia di ritrovarsi con un punto dopo due gare. Giocando così, poi, sta certamente incoraggiando la concorrenza. Una partita persa e una pessimamente giocata dicono che nessuno è irraggiungibile, nemmeno dopo un mercato sontuoso. 

Higuain, per me, è stato il migliore tra i bianconeri, ma perché si è sacrificato, come nel Napoli non accadeva mai. Questa volta, non solo si è abbassato spesse volte sotto la linea della palla, ma è andato proprio a difendere e a contrastare come un gregario qualunque. Nel primo tempo si è costruito un’opportunità, ma il suo tiro è stato deviato da Gonzalez. Per utilizzarlo così, non serviva investire 90 milioni. 

Allegri questa volta non ha sbagliato formazione, ma ha sbagliato i cambi e, di conseguenza, l’assetto è stato penalizzato. Partito con il 3-5-2, ancora con Lemina vertice basso, l’allenatore juventino è stato costretto a cambiare molto con la sostituzione di Rugani intorno al 30’ del primo tempo. Scegliendo Cuadrado e non Chiellini, si è preferito modificare il modulo, passando al 4-3-3. Evidentemente, però, deve essere stato provato poco se, da quel momento in avanti, la Juve ha fatto peggio dell’inizio. Molta approssimazione è discesa dal disordine tattico di Dani Alves e Alex Sandro (migliorato nella ripresa). 

Tuttavia, dove la Juve è stata davvero carente, è a centrocampo: Pjanic, a parte per una punizione, si è visto pochissimo; Khedira passeggiava; Lemina ha sbagliato una quantità industriale di passaggi. Oltre che l’ultimo passaggio a Cuadrado in un contropiede condotto da Higuain e meritevole di essere chiuso con il gol. Davanti, poi, Madzukic e Cuadrado sull’esterno non hanno mai assistito Higuain perciò la Juve è stata pericolosa solo per episodi. Allegri si è ripetuto quando ha inserito Asamoah per Pjanic. Il ghanese aveva fatto malissimo contro l’Inter e si è ripetuto a Palermo, fino a quando un infortunio non l’ha tolto di mezzo, lasciando la Juve in dieci per gli ultimi minuti. 

Palermo non bello, ma coraggioso. Impedire alla Juve di giocare non è da tutti e, se nel finale fosse stato assistito da un po’ di fortuna, nemmeno il pareggio si sarebbe potuto definire scandaloso. La Juve, perciò, ha vinto una partita sporca e spigolosa (molti i falli da una parte e dall’altra) che altre squadre, magari, avrebbero perso. 

Se, alla fine, Allegri ha detto che alla squadra aveva chiesto due cose (“non prendere gol e vincere”) vuol dire che dal punto di vista della brillantezza non ci siamo proprio
(“Abbiamo due partite poi andiamo alla sosta”). La Juve attuale non sta sulle gambe e lo sa, tant’è vero che dopo il gol del vantaggio ha pensato solo ad amministrare la partita con un possesso palla sterile, lento e prevedibilissimo. 

In Italia resta davanti, ma in Europa rischia grosso: non solo ci sono squadre che corrono di più, ci sono anche quelle che giocano imponendo il proprio gioco (le grandi) o quelle che sorprendono per la loro freschezza. Forse non sarà il caso della Dinamo Zagabria, ma la preparerei come se lo fosse. 
 

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