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  • Allegri 'Siamo l'anti-Inter, con Ibra uno degli attacchi più forti d'Europa'
Allegri 'Siamo l'anti-Inter, con Ibra uno degli attacchi più forti d'Europa'

Allegri 'Siamo l'anti-Inter, con Ibra uno degli attacchi più forti d'Europa'

  • L.T.

L’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, ha parlato in esclusiva ai microfoni diSky Sport24.

C’è stata una telefonata tra te e Ibrahimovic?

C’è stato un contatto telefonico, ma a titolo informativo, lui mi ha detto che sarebbe molto contento di venire a Milano e vediamo se la società riuscirà ad andare a completare il reparto d’attacco che è già in questo momento molto forte. Siamo tutti convinti che sia un giocatore importante, che verrebbe a completare un reparto già forte, ma soprattutto ci farebbe fare un salto di qualità. È stata solo una telefonata di cortesia e di saluti, per conoscersi.

Non è che Allegri era preoccupato che si allenava a parte, che era infortunato…?

No, l’avranno preservato.

Il tridente Pato-Ronaldinho-Ibrahimovic.

Innanzitutto Ibrahimovic è un campione, quindi più campioni abbiamo, più è facile vincere le partite. Abbiamo già Borriello, Huntelaar, Inzaghi. Mi ha fatto molto piacere e sono contento della prestazione di Inzaghi dell’altra sera a Barcellona, Borriello deve ritrovare la condizione ottimale, anche se ha lavorato molto e bene, così come ha fatto Huntelaar, quindi credo che insieme a Pato e Ronaldinho abbiamo uno degli attacchi più forti d’Europa.

Se arriva Ibrahimovic, non vi potete nascondere, siete più che mai l’anti-Inter.

Credo che saremmo stati lo stesso l’anti-Inter, è normale che con Ibrahimovic andiamo a mettere centimetri, tecnica e gol, questa è una cosa importante anche perché abbiamo da giocare tantissime partite e credo che per raggiungere certi risultati ci sia bisogno di una rosa di 22 giocatori, tutti importanti. Sia che uno giochi 10, 15, 30 partite, alla fine poi se riusciamo a vincere, vinciamo tutti, così come quando perderemo, perderemo tutti.

L’idea di base, per chi ama i numeri, è il 4-3-3, ma con l’arrivo di Ibrahimovic cambierà qualcosa?

L’arrivo di Ibrahimovic non cambia assolutamente il nostro sistema di giocare.

Ronaldinho.

Credo che lui preferisca giocare a sinistra però deve sfruttare meglio le qualità tecniche che ha entrando in campo e ultimamente l’ha fatto diverse volte, anche con buoni risultati.

Ronaldinho che suggerisce e Ibrahimovic che conclude: è un’idea intrigante.

Non si discutono le qualità tecniche di questi giocatori, credo che alla fine la differenza da domenica in avanti siano le motivazioni che bisogna a vere per cominciare a vincere già da domenica prossima contro il Lecce, l’importante è avere subito la giusta mentalità e non prendere le partite che sembrano sulla carta facili con una certa superficialità e con un po’ di presunzione, anche perché quando iniziamo siamo sempre 0-0 e le partite si vincono quando l’arbitro fa tre fischi.

Con Ibra e Boateng, ora la squadra ha tutto a disposizione.

In questo momento la squadra, se dovesse arrivare Ibrahimovic, sarebbe completa in tutti i reparti: abbiamo due giocatori per ruolo, soprattutto a metà campo e davanti, dietro siamo anche in abbondanza, quindi ora da domenica, e soprattutto da lunedì, quando la rosa sarà completa, se arriverà Ibrahimovic, credo che la squadra debba lavorare in funzione di ottenere risultati.

Cosa può dare Boateng?

Credo che sia un giocatore che ha ottime qualità fisiche, è un ragazzo giovane, perché ha 23 anni. E’ un’alternativa, è un giocatore importante per questo centrocampo, che ha giocatori di grande esperienza e di grande classe, Pirlo, Ambrosini, Gattuso, Seedorf, Flamini. Quindi, giocando con un centrocampo a tre, era importante avere sei centrocampisti perché, per tenere certi ritmi ed una buona intensità di gioco, non si può pensare di giocare 50 partite con gli stessi tre centrocampisti. Riuscire a portare la squadra, soprattutto l’organico, e avere tutti nella testa di sentirsi indispensabili per la squadra, sarebbe molto importante.

Capitolo Champions League: ancora il Real Madrid. Cosa la intriga di più, il fatto di vedersela con Mourinho?

No, non è tanto vedermela con Mourinho. Nella prima partita incontreremo l’Auxerre, una squadra che in questo momento è molto più avanti di noi, ha giocato i preliminari di Champions, ha grande vivacità. Siccome la prima partita è molto importante, bisognerà essere pronti per affrontarla nel migliore dei modi. Poi, le partite a seguire le affronteremo in tutta serietà, con tutta calma, ma è normale che la sfida con il Real Madrid è sempre affascinante e importante, che ci consente di confrontarci con una delle squadre più forti del mondo.

Cosa teme che possa preparare Mourinho in vista della partita con il Milan?

Lui settimanalmente prepara sempre le sfide i modo particolare, trova sempre le parole per creare tensione, per creare quella giusta tensione sportiva nell’ambiente stesso. Credo che le vittorie che ha fatto con l’Inter siano frutto molto anche di questa sua gestione mediatica.

Lei, però, gli ha soffiato il premio “Panchina d’Oro”.

Infatti, dopo la Panchina d’Oro, ho detto che potevamo perdere 3-0 a Milano, ed è stato così.

Nel girone di Champions passano in due: primo o secondo posto per il Milan?

Bisogna giocare sempre per il primo posto. Poi, dopo, vedremo.

Sarà la sua prima Champions League: c’è un’emozione particolare, curiosità particolari?

Curiosità sì, sono molto curioso, perché le cose nuove mi incuriosiscono molto, andare a scoprirle. Poi, credo che la vita sia una sfida e le sfide vanno giocate. Sono partite e vanno giocate nel miglior modo possibile, con l’ambizione di arrivare il più in alto possibile.

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