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  • Intermania: Alvarez alla Kakà, non come Seedorf
Intermania: Alvarez alla Kakà, non come Seedorf

Intermania: Alvarez alla Kakà, non come Seedorf

  • Cristian Giudici

Se il buongiorno si vede dal mattino, il futuro di Walter Mazzarri sulla panchina dell'Inter è destinato a essere sereno e senza nubi all'orizzonte per lungo tempo. Alzi la mano chi si aspettava dei numeri del genere: in cinque partite giocate quattro vittorie, un pareggio e zero sconfitte con ben 17 gol fatti e solo una rete subita. 

Allo stesso tempo è vero che una rondine non fa primavera, quindi è meglio aspettare prima di parlare troppo presto di Inter da scudetto: basti pensare all'anno scorso, quando a inizio novembre la squadra di Stramaccioni espugnò lo Juventus Stadium portandosi a un solo punto dai bianconeri primi in classifica, per poi sciogliersi come neve al sole e precipitando fino al 9° posto finale fuori dalla coppe europee. 

In attesa di altri esami, Mazzarri è già riuscito nell'impresa di resciuscitare alcuni giocatori dati per 'morti' calcisticamente come ad esempio Jonathan e Alvarez. Quest'ultimo in particolare sta impressionando per qualità e quantità di rendimento, infatti sembrava lento quasi come una lumaca e invece adesso è un autentico uomo ovinque che corre a tutto campo. Merito della cura Mazzarri, che lo ha rivitalizzato sul piano fisico e soprattutto gli ha ridato fiducia sotto l'aspetto mentale. 

Due anni fa, quando arrivò dal Velez col soprannome di Ricky Maravilla, capitan Zanetti lo paragonò al primo Kakà, suscitando l'ironia dei tifosi milanisti, che invece ora iniziano ad avere qualche dubbio sull'utilità del brasiliano rispedito a casa dal Real Madrid. E pensare che nello scorso mercato estivo proprio i rossoneri avevano chiesto Alvarez in cambio di Nocerino, ma poi questo scambio non è andato in porto per fortuna dell'Inter, che altrimenti avrebbe rischiato di rivivere l'incubo già provato in passato con Seedorf, ceduto ai cugini in cambio di Coco.

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