Calciomercato.com

  • Amarcord Palermo,| Magistrelli: 'Come il Barça'

    Amarcord Palermo,| Magistrelli: 'Come il Barça'

    • D.V.

    Ci sono gol che non si dimenticano. E non si dimenticano nemmeno quelli che si sbagliano. Sergio Magistrelli ricorda tutto di quella finale contro il Bologna il 23 maggio 1974: il colpo di testa che ha portato il Palermo in vantaggio, il tabellone luminoso dell'Olimpico che ha segnato a lungo soltanto il suo nome, gli errori sotto porta, il rigore subìto. Magistrelli vive a Como. Ha chiuso col calcio: un'esperienza da allenatore a Isernia lo ha convinto a lasciar perdere. 'Ho fatto il corso a Coverciano per allenatore di seconda categoria, l'unico che è venuto fuori tra i miei compagni è stato Delneri'. Prima ha aiutato il suocero in una ditta di trasporti, ora dà una mano a un amico che commercia in copertoni.

    'Ci hanno rubato la coppa Italia, il rigore a tempo scaduto era inesistente. Ma noi ci abbiamo messo del nostro. Ci siamo mangiati qualche gol'. Aveva cominciato Ballabio al 12' tirando alto da buona posizione, aveva continuato La Rosa 4' dopo, costringendo Buso a una gran parata. E lui, Magistrelli, non risparmia l'autocritica: 'L'occasione più clamorosa l'ho avuta nel secondo tempo quando avevo intercettato un passaggio di un difensore del Bologna, scartato Buso e invece di tirare, mi sono allargato, ho fatto un pallonetto consentendo a Cresci di salvare sulla linea'. Magistrelli era arrivato al Palermo nel 1973 a novembre, dall'Inter. 'Per me fu una stagione di alti e bassi, il momento migliore fu la finale di Coppa Italia. Giocavamo bene, eccome se giocavamo bene'. Disputa 25 partite e segna 9 gol e 2 reti contro Cesena e Lazio nel girone di qualificazione alla finale di Coppa Italia.

    Il gioco corto di Viciani lo spinge a un paragone irriverente. 'Nel nostro piccolo facevamo un gran calcio. Quando vedo giocare il Barcellona, facendo le debite proporzioni, mi ricordo del nostro Palermo. Certo, noi eravamo in B, loro hanno fenomeni inarrivabili, ma l'idea di gioco è simile'. In quella stagione non c'è soltanto la finale di Coppa Italia. Il Palermo sceglie giovani di qualità (Pighin, Zanin, Cerantola), scopre che anche in Sicilia si può acquistare qualche talento e arrivano Vullo e Borsellino. Ma Renzo Barbera confessò molti anni dopo che il ricordo più bello fu un piatto d'argento che gli regalarono i giocatori con un'incisione che dice tutto: 'A papà Renzo'.

    Dopo due anni alla Samp, Magistrelli torna a Palermo. Stavolta i campionati sono due, dal '76 al '78: i gol sono 7 a stagione. 'Anche con Veneranda ci siamo tolti belle soddisfazioni. Ma il personaggio che ricordo con grande affetto è Renzo Barbera. Può sembrare un luogo comune affermare che era un gran signore, ma è difficile trovare presidenti così. E poi la città mi è rimasta dentro. Palermo è bella, noi ci stavamo benissimo. Mi dispiace soltanto di esserci tornato soltanto una volta da avversario con il Lecce'. Nell'Inter ha giocato prima di venire al Palermo ma aveva poco spazio: in un campionato appena 14 presenze e due gol. Domenica non avrà dubbi su chi tifare. 'Per il Palermo senza esitazioni'. Ecco un altro che chiede ai suoi successori una bella rivincita.

    (La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia) 

    Altre Notizie