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  • Amauri il 'Drogba italiano', Di Biagio recordman di espulsioni e Foggia 'il cattivo'

    Amauri il 'Drogba italiano', Di Biagio recordman di espulsioni e Foggia 'il cattivo'

    • Cesare Bardaro
    Auguri di buon compleanno a

    MARIO GOTZE, 1992, centrocampista del Bayern Monaco

    AMAURI, 1980, attaccante brasiliano naturalizzato italiano grazie alla moglie, con antenati a Caserta,detto “Calimero”, svincolato dall'11 febbraio 2016, ex di Parma, Napoli, Piacenza, Empoli. Messina, Chievo, Palermo, Juventus, Fiorentina, Torino. «Io ho detto per primo che per me è il Drogba italiano». (Guidolin) Contribuì allo scudetto 2011-12 della Juventus, pur giocando nella derelitta Fiorentina postprandelliana, alla quale era stato ceduto a gennaio proprio dai bianconeri, realizzando contro il Milan il gol dell'1-2 (unico suo gol in maglia viola) a San Siro il 7 aprile 2012, che consentì il sorpasso in classifica.  Con la complicità della Juve fece in modo di rifiutare la convocazione di Dunga per la nazionale carioca, allo scopo di essere chiamato in quella italiana, dove poi ha disputato un'unica partita, amichevole peraltro (Italia-Costa d'Avorio 0-1 del 10 agosto 20010). “Sono sincero: ho sempre sperato nella chiamata del Brasile, cosa mai avvenuta. Nella stagione 2005-2006 c’è stata la mia esplosione col Chievo, scrivemmo la storia del club giocando i preliminari di Champions League e io fui il primo calciatore della storia dei clivensi ad aver segnato in una competizione europea. Dopo quella fantastica cavalcata, andai al Palermo e feci meglio ancora. Facemmo un grandissimo campionato, e ad un certo punto eravamo anche in testa alla classifica con l’Inter. Era un momento spettacolare per me, in Brasile i media ne parlavano tanto del perché non venissi convocato. Soprattutto quando poi passai alla Juventus. A novembre del 2008 ho ricevuto una chiamata dal Brasile, mi dissero che quella sarebbe stata la chance della chiamata ma ormai era da tempo che si diceva senza che poi succedesse niente. Da una parte c’era il Brasile che non mi chiamava, dall’altra l’Italia che voleva farlo ma che non poteva per questioni burocratiche. In quel periodo dissi alla mia famiglia: ‘Se non mi chiameranno ora, non andrò più, e fu proprio così. Dopo parlai personalmente con Marcello Lippi, che all’epoca allenava l’Italia, manifestandomi il suo interesse. A gennaio 2009 ci fu l’amichevole tra Brasile e Italia e Dunga mi convocò, ma lo fece solo perché Luis Fabiano si infortunò! Fu chiamato, andò lì, e poi tornò indietro. Quindi sarei stato una ruota di scorta e non mi piacque l’idea. Rifiutai, ma non volli metterci la faccia. Oggi ho 36 anni e posso dirlo tranquillamente: dissi alla società che non volevo far passare il tutto come un rifiuto, i dirigenti mi dissero che si sarebbero assunti loro la responsabilità e ufficialmente si disse che il club non mi liberò perché la chiamata arrivò troppo tardi… Quando finalmente potevo prendere il passaporto tramite mia moglie, cambiò una legge! Dovevo avere il passaporto a novembre, invece arrivò solo a marzo. Non ci fu tempo per la Coppa del Mondo del 2010, non avevo disputato nemmeno una partita e non c’era tempo per rientrare nella lista della
    Coppa del Mondo del 2010. Se non fosse successo tutto ciò, sarei stato convocato. Poi il 2009 non fu un anno felicissimo per me. Nella mia carriera è mancata solo la Nazionale, ma quest’incidente di percorso non mi ha mai condizionato
    psicologicamente”.

    LUIGI DI BIAGIO, 1971, ex centrocampista/difensore di Lazio Monza, Foggia, Roma, Inter, Brescia, Ascoli. Dal 2013 è CT dell'Under 21. Dopo Paolo Montero è il giocatore più espulso della serie A con 12 cartellini rossi. Proprio ieri sera, al termine di Italia- Francia U21 a Venezia ha avuto una rissa con un tifoso fuori dello stadio. Di Biagio era con i figli ed è stato insultato (sembra pesantemente) da un ragazzo. Tra le frasi, un riferimento a Montero che in campo, in un Inter-Juventus, lo colpì con un pugno. Di Biagio, provocato, ha reagito prima a parole, poi fisicamente. Lo scontro è durato pochissimo, altri tifosi sono intervenuti per dividere il c.t. e il ragazzo, così la situazione si è normalizzata in fretta

    PASQUALE FOGGIA, 1983 , ex centrocampista/attaccante, figlio di Ciccio Foggia, non ha mai giocato nel Foggia, ma in Treviso, Empoli, Crotone, Ascoli, Milan, Lazio, Reggina, Cagliari, Sampdoria, Dubai Club, Salernitana. Nell'ottobre 2007 fu accusato dal compagno di squadra Davide Marchini, col quale aveva avuto un alterco in allenamento, di aver commissionato ad un amico piuttosto corpulento un'aggressione in un bar di Cagliari “Alle ore 13.00-13.30 circa, il Marchini e il collega Robert Acquafresca si trovavano all'interno del bar ristorante "Caffè Agorà" di Cagliari via Grazia Deledda 45. Dopo qualche minuto è entrato anche il calciatore Pasquale Foggia, il quale, pur avendo mantenuto nei giorni precedenti un grande distacco nei confronti del Marchini, sino a negargli il saluto, ha chiesto di potersi sedere allo stesso tavolo. Il Marchini, considerando tale richiesta alla stregua di una riappacificazione, si è dimostrato ben lieto di ospitare al proprio tavolo il Foggia, che quindi vi prendeva posto sedendosi di fronte. Rimaneva quindi libero il posto a fianco del Marchini, quando dopo pochi secondi si presentava un signore dalla stazza molto robusta e dallo spiccato accento napoletano, noto col nome di "Marco", ma altrettanto noto come amico del Foggia, tanto è vero che erano stati visti insieme a Napoli in occasione della prima di campionato. Questi, dopo essersi seduto accanto al Marchini, si rivolgeva verso quest'ultimo chiedendogli perché durante l'allenamento di qualche giorno prima si fosse permesso di colpire il proprio "amico Pasquale", riferendosi al Foggia. Il Foggia, a questo punto, si alzava e lasciava il tavolo, facendo un cenno al collega Acquafresca perché lo seguisse fuori, in modo da lasciare soli all'interno del locale "il Marco" ed il Marchini. Ed è a questo punto che il napoletano si è avventato contro il Marchini, sferrandogli un violento pugno sul naso. E mentre l'offeso si alzava e cercava di difendersi coprendosi il viso, l'aggressore, brandendo la sedia sulla quale era prima seduto il Marchini, si avventava contro quest'ultimo, cercando di colpirlo con violenza alla testa, e ferendolo invece alla mano ed al braccio con i quali cercava di difendere il volto per evitare i ripetuti colpi di sedia. Quindi il Marchini guadagnava l'uscita, seguito dall'aggressore, che ancora brandendo la sedia, la scaraventava contro il Marchini, andando però a colpire una macchina in sosta. Erano presenti all'esterno del locale, oltre ad alcune persone sconosciute al Marchini, anche il Foggia e Acquafresca".

    GAETANO D'AGOSTINO, 1982, centrocampista della Lupa Roma, ex Roma, Bari, Messina, Udinese, Fiorentina, Siena, Pescara, Fidelis Andria, Benevento. Ma sarebbe potuto andare alla Juve, nel 2009 "La Juventus mi aveva cercato già a marzo e mi voleva fortemente. Ricordo che con loro era già stato trovato l'accordo a cifre importanti (1 mln 750mila euro a stagione). Era praticamente tutto fatto, solo che nel girone di ritorno segnainove reti. Così l'Udinese rilanciò, chiedendo le metà di Marchisio, Giovinco e De Ceglie.
    La Juve offriva massimo diciotto-venti milioni e l'ulteriore richesta di venticinque mln fece saltare tutto. Per la prima volta mi sentii un prodotto. Noi calciatori siamo un indotto per i club, i sentimenti e i desideri non contano". E anche al Real Madrid “Non l'ho mai detto ma sono stato davvero a un passo dal Real. Due settimane dopo che era sfumata l'operazionecon la Juve, mi avevano cercato. Anche con loro trovai immediatamente l'intesa. Unquinquennale da 2 mln di euro a stagione. Dovevo solo andare in Spagna per firmare, ma l'Udinese non chiuse l'affare. Volevano un paio di promesse madrilene come contropartita (oltre ai 20 mln per il cartellino ndr) e così saltò tutto e al mio posto presero Xabi Alonso dal Liverpool". Invece, l'anno successivo, finì alla Fiorentina di Mihajlovic, costruita al risparmio

    Buon compleanno anche a

    MASSIMO STORGATO, 1961, ex difensore di Atalanta, Juventus, Cesena, Verona,
    Lazio, Udinese, Avellino, Cosenza, Alessandria, Pro Vercelli, Ivrea, Sangiustese

    ELVIO SALVORI, 1944, ex mediano di Udinese, Fiorentina, Roma, Atalanta, Foggia,
    Ascoli, Chieti, Grosseto ,Civitavecchia

    ALESSANDRO IACOBUCCI, 1991, portiere della Virtus Entella

    MANUEL SCAVONE, 1987, centrocampista della Pro Vercelli

    HORACIO PERALTA, 1982, attaccante uruguaiano svincolato, detto “il nuovo Recoba” arrivò all'Inter nel 2004, ma a causa del tetto degli extracomunitari viene dato in prestito al Cagliari, dove frequenta più le discoteche che lo stadio. Gioca infatti una sola partita e a gennaio fa le valigie. Comincia poi un tour che lo porta a giocare, cambiando squadra ogni anno, in Spagna, Svizzera, Brasile, Portogallo, Messico, Colombia, Uruguay dove ha giocato fino al maggio 2015. Da non confondere con l'omonimo argentino Sixto RaimundoPeralta, anch'esso all'Inter nel 2000 e poi al Torino

    MARIO SALGADO, 1981, detto “el pescador”, attaccante cileno del Naval, in Italia dal 2001 al 2011 con le maglie di Brescia, Verona, Ternana, AlbinoLeffe, Foggia, Avellino,Torino.

    GEORGIAN BORDEANU, 1983, portiere rumeno dell'Aerostar Bacau, in Italia dal 2007 al 2011 in Pro Vasto, Lanciano e Frosinone.

    ELMIN KURBEGOVIC, 1987, centrocampista bosniaco naturalizzato svedese del Norby, nel 2009-10, anno della promozione in B fu in prestito al Novara, dove giocò 4 partite.

    BRUNO UVINI, 1991, difensore brasiliano con passaporto italiano del Twente, in prestito dal Napoli.

    DOMENICO GERMINALE, 1987, attaccante del Bassano

    DANIEL LEONE, 1993, portiere del Latina

    GABRIELE MARCHEGIANI, 1996, portiere della Pistoiese, in prestito dalla Roma. E' figlio di Luca Marchegiani. Compagno di squadra di Marchegiani fu:

    EMANUELE CONCETTI, 1978, portiere, attualmente svincolato che, oltre che nella Lazio ha giocato con Arezzo, Catania, Perugia, Lodigiani, Sambenedettese, Chievo, Monza, Crotone, Pergocrema, Nocerina, Vigor Lamezia. Pur non giocando mai ha vinto lo scudetto 1999-2000. Ha invece giocato 10 minuti nella stagione dello scudetto scaligero:

    SERGIO SPURI, 1962, ex portiere, appunto, del Verona dal 1983 al 1986 come riserva di
    Garella. Ha giocato inoltre nell'Ancona, Udinese, Jesi, Chieti, l'Aquila, Gualdo, Vis Pesaro, Maceratese.

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