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  • Amauri, uomo-salvezza del Parma: 7 gol in 11 gare

    Amauri, uomo-salvezza del Parma: 7 gol in 11 gare

    l Parma a Udine ha fatto tre tiri nello specchio della porta. Li ha scagliati tutti Amauri: due hanno gonfiato la rete, uno è stato respinto da un plastico intervento di Belardi. Basterebbe questo dato per chiarire l'importanza della prestazione del bomber crociato. Che in realtà ha trascinato la squadra anche con il lavoro senza palla, le torri aeree, l'atteggiamento combattivo e perfino i recuperi in difesa. Una prova maiuscola a tutto tondo, a confermare che, nonostante il passaggio dalla Juve al Parma potesse essere avvertito come un declassamento, Amauri s'è preso a cuore la causa crociata, caricandosi letteralmente la squadra sulle spalle con l'intenzione di farla scendere solo a salvezza ottenuta.

    Provvidenziale A questo punto si può dire che il suo ingaggio sul finire del mercato di gennaio sia stato provvidenziale. Un'operazione che ha segnato una svolta netta nelle strategie tattiche. In estate si era preferito puntare sulla manovra agile, un po' come, Guardiola ci scuserà, fa il Barcellona, che non ha in rosa un vero ariete. Giovinco, Marques, Angelo, Candreva, Bojinov, si cercava di sfruttare palla a terra l'ampiezza del fronte d'attacco, ma con il passare delle giornate ci si è accorti che lo sbocco naturale restavano i cross e che in mezzo, a parte l'encomiabile Crespo, nessuno era in grado di concretizzarli. Da qui la scelta di cambiare strada. Una sterzata quanto mai produttiva se è vero che Amauri ha già segnato sette gol in undici partite. Gol arrivati in modi diversi: dall'acrobazia della rovesciata alla Fiorentina, al preziosismo del colpo di tacco alla Roma, allo strapotere dell'incornata al Bari.
    Calimero  E dire che Amauri (in Brasile si pronuncia con l'accento sulla i) è un soprannome che significa Calimero. Sì, proprio il pulcino nero zimbello di tutti. Dire che il pulcino s'è fatto cigno a questo punto è scontato. L'oriundo da quando è al Parma è rinato perchè alla Juve, complici anche alcuni acciacchi fisici ormai lontani ricordi, s'era rotto il meccanismo che l'aveva portato, in irresistibile ascesa, dal Chievo al Palermo e ai campi della Champions con i bianconeri. Un anno senza segnare per un bomber delle sue potenzialità non è poco, e da febbraio 2010 a febbraio 2011 lui, in campionato, non ha mai timbrato. Nel frattempo ha fatto una fugace apparizione in Nazionale, chiamato in agosto da Prandelli per l'amichevole con la Costa d'Avorio ma poi (sinora) trascurato. Ovvio che se dovesse continuare a segnare con questa cadenza il ct sarà lieto di dargli un'altra chance in azzurro, dove ritroverebbe Giovinco suo partner nella coppia d'attacco varata da Colomba.
    Paragone Sono diversissimi sotto tutti gli aspetti, e anzi formerebbero un tandem ben assortito, ma l'attuale felice parabola di Amauri nel Parma non può non richiamare alla mente dei tifosi quella di Giuseppe Rossi nel 2007. Uguale la formula dell'ingaggio, prestito secco, analoghe le difficoltà di classifica del Parma, l'esonero del primo allenatore stagionale (Pioli e Marino), l'arrivo di un tecnico più esperto (Ranieri e Colomba) e l'importanza nell'economia del gioco crociato attraverso i gol e non solo. Detto dei 7 in 11 gare dell'italo-brasiliano, furono 9 in 19 quelli di Rossi. Due oriundi determinanti. Viste le tante analogie, si può ben sperare che anche stavolta finisca in festa.


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