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Ambrosini| Ancora capitano

Ambrosini| Ancora capitano

Un anno fa era tutto nuovo, con quella fascia lasciata in eredità da Paolo Maldini. Una sorpresa in fondo, per Ambro, vivere ancora sensazioni nuove, quattordici anni dopo i suoi primi passi a Milanello. Ma è accaduto. E da martedì, giorno del Raduno 2010-2011, la fascia di capitano non sarà più una parentesi, un episodio, una prima volta. Sarà, al secondo anno, qualcosa di più.

 Era un giovane di 18 anni Massimo Ambrosini quando quindici anni fa ebbe il suo primo contatto con i colori rossoneri. Oggi, Massimo, sta per iniziare la sua seconda stagione da Capitano del Milan.

Da quando è arrivato dal Cesena a Milanello nell'estate 1995, a parte una piccola parentesi in prestito al Vicenza (stagione 1997/1998), la carriera di Ambro è sempre stata a tinte rossonere. Al Milan è cresciuto conquistando la maglia da titolare stagione dopo stagione fino all'anno scorso quando il 6 Luglio 2009 Massimo si è presentato al raduno a Milanello per la prima volta da capitano. Una primizia, ma Ambro ha subito dimostrato di avere le idee chiare sulle responsabilità che quella fascia comporta in una società come il Milan che dal dopo-guerra è stata indossata solo da 5 grandi e storici Capitani.

Massimo ha iniziato la stagione consapevole dei sacrifici e del lavoro che lui - in primis in quanto esempio - e tutto il gruppo avrebbe dovuto fare in seguito alle scelte attuate dalla società nel corso dello scorso mercato estivo e per tutta la stagione ha dimostrato sacrificio dentro e fuori dal campo dando tutto per la maglia rossonera. Non ci sono più Maldini, Ancelotti e Kakà: tiriamoci su le maniche, disse. E così ha puntualmente fatto partita dopo partita.

Dopo 410 partite ufficiali, 34 gol, 3 Scudetti, 1 Mondiale per Club, 2 Champions League, 2 Supercoppe Europee, 1 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana conquistati con la maglia del Milan, la stagione 2010-2011 sarà per Ambro la seconda da Capitano. Portare per almeno due anni la fascia che è stata dei Cinque Grandi Capitani Rossoneri del Dopoguerra: così si entra nella storia.


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