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  • Ancora Barcellona, il tabù di Allegri
Ancora Barcellona, il tabù di Allegri

Ancora Barcellona, il tabù di Allegri

  • Nicola Balice

Max Allegri contro il suo passato, c'è chi dice possa essere addirittura contro il suo futuro. Di sicuro quello rappresentato dal Barcellona è l'ultimo vero tabù che rimane da sfatate al tecnico della Juve. Ben nove le sfide al club blaugrana da parte del tecnico, un solo sorriso e per di più illusorio. Ma la missione rimane affascinante più di ogni altra, anche e soprattutto per questo. Ai tempi del Milan è andato vicinissimo a centrare l'impresa: nel 2011/2012 dopo il 2-2 del Camp Nou e il beffardo 2-3 di San Siro nella fase a gironi, è poi arrivata un'eliminazione cocente ai quarti di finale quando i rossoneri erano riusciti nel compito di non subire gol in casa salvo poi veder annullato il vantaggio dello 0-0 d'andata con un 3-1 che a conti fatti fu il risultato più contestato in virtù dei due rigori assegnati al Barcellona già nel primo tempo. La stagione successiva l'urna regalò al Milan ancora una volta l'avversario peggiore di tutti già agli ottavi di finale, la fase calante del club rossonero era ormai avviata eppure all'andata il Milan centrò qualcosa di simile ad una partita perfetta fino al 2-0 firmato Boateng e Muntari. Un doppio vantaggio inutile, già azzerato in 39 minuti al Camp Nou da Leo Messi con Villa e Pique che nel secondo tempo hanno completato una delle tante 'remuntade' della storia recente blaugrana. Ancora Milan-Barcellona nella sua ultima stagione rossonera nel girone: 1-1 a San Siro con botta e risposta Robinho-Messi, 3-1 in Spagna con un'altra doppietta di Messi e gol di Busquets a rendere vana l'autorete di Pique ispirata da Kaka.

 

A BERLINO – Il Barcellona al massimo del suo splendore contro un Milan agli inizi del declino, queste le squadre ai tempi dei duelli appena citati. Con Allegri che di conseguenza è stato vicino a compiere delle autentiche imprese, pur senza fortuna. Altra storia quella da raccontare a Berlino nel 2015, quando alla guida della Juve è andato veramente vicino a spezzare l'incantesimo personale nella finale di Champions: subito Barcellona, Buffon evita che al gol di Rakitic ne seguano altri. Poi, minuto dopo minuto la Juve si ritrova, pareggia con Morata, sfiora il sorpasso con Tevez e reclama un rigore per una clamorosa trattenuta su Pogba in area. Proprio quando insomma l'inerzia della gara sembrava pronta a premiare Allegri e la sua Juve, in ripartenza il Barcellona ha trovato poi con Suarez e Neymar i colpi del ko che son valsi la Champions League. Ed ora è tempo di rivincita. Altro Barcellona, ben altra Juve. Ma anche un altro Max Allegri, mai apparso così forte e affamato come in questi ultimi mesi del suo ciclo in bianconero. Tanto da essere ambito da tutti i top club europei a caccia di una nuova guida tecnica: il Psg, soprattutto l'Arsenal. Ma anche proprio il Barcellona...


@NicolaBalice
 


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