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  • Antognoni a CM: 'Vi dico tutti i segreti di Ranieri. E sulla Nazionale...'

    Antognoni a CM: 'Vi dico tutti i segreti di Ranieri. E sulla Nazionale...'

    • Claudio Masini
    Storica bandiera della Fiorentina, quindici anni da calciatore e undici da dirigente, ma anche della Nazionale (tra il 1974 ed il 1983) Giancarlo Antognoni ha avuto a che fare in riva all’Arno anche con l’allenatore del momento: quel Claudio Ranieri, divenuto idolo di gran parte del pubblico calcistico mondiale ed ovviamente della città di Leicester, ed allenatore della Fiorentina tra il 1993 ed il 1997. A Calciomercato.com, Antognoni, ad oggi capo delegazione della Nazionale Under 21, racconta le basi di un’impresa con pochi precedenti nella storia:
     
    “Quello di Ranieri è un mix tra favola e miracolo, queste cose accadono una volta nella vita. Soprattutto in Inghilterra, dove l’aspetto economico fa sì che alla fine vincano sempre le solite; ma non solo lì, anche negli altri principali campionati europei. Il segreto principale sono le motivazioni che lui dà al gruppo, è un allenatore “italiano”, esperto, conosce molto bene il calcio ecco”.
     
    Dal Cholismo al “Ranierismo”, è un po’ il trionfo del vecchio gioco all’italiana?
    “Sì, Simeone è un altro che gioca all’italiana, ma sia lui che Ranieri hanno ristrutturato questo tipo di approccio. Non è un calcio vecchia maniera, si basano sulla determinazione, il pressing, in questo modo non fanno giocare gli avversari. Claudio punta spesso anche su calciatori che nessuno conosce e che poi esplodono, esattamente come i suoi ragazzi del Leicester”.
     
    E’ possibile il bis?
    “E’ un caso abbastanza unico, difficilmente si ripeterà, forse l’anno prossimo se resta Ranieri e con l’acquisto di qualche rinforzo, magari il Leicester può fare un po’ di strada in Champions perché sono collaudati. Ripetersi è sempre più complicato che affermarsi ma le basi ci sono”.
     
    Un giudizio sulla sua esperienza a Firenze, interrotta un po’ bruscamente
    “A Fienze Ranieri è rimasto per quattro anni, vuol dire che ha lavorato molto bene, in Italia non è facile tenere un tecnico per quattro stagioni. Ha vinto la Coppa Italia e la Supercoppa, oltre al campionato di Serie B, che era comunque scontato. Firenze non è una città semplice, però fece bene, le ultime vittorie viola praticamente le ha ottenute lui”.
     
    Prima di Montella, si parlava di un suo ritorno a Firenze ma la gente insorse…
    “C’era scetticismo come spesso accade a Firenze ma la favola Leicester ha un po’ zittito tutti”.
     
    Ha ricevuto il giusto riconoscimento a Firenze e in Italia in generale?
    “A volte è stato anche sfortunato, magari non tanto con la Fiorentina, quanto a Roma ad esempio. L’abilità di Ranieri era comunque anche quella di lanciare giovani. Se guardiamo squadre come Valencia, Monaco, Chelsea, lui ha sempre voluto un programma di 2-3 anni e tutto sommato ha sempre portato a compimento il suo obiettivo”.
     
    Con un Conte ormai ct uscente, vedrebbe Ranieri sulla panchina della Nazionale?
    “Conoscendo la persona, dico che sarebbe una candidatura molto valida per l’esperienza che ha maturato, le caratteristiche e le qualità. Un Ranieri ct ce lo vedrei”.
     

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