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  • Antognoni torna a Firenze. Da Maldini a Del Piero, tante bandiere ancora fuori
Antognoni torna a Firenze. Da Maldini a Del Piero, tante bandiere ancora fuori

Antognoni torna a Firenze. Da Maldini a Del Piero, tante bandiere ancora fuori

  • Alessandro Cosattini
Giancarlo Antognoni torna alla Fiorentina. L’unico 10 viola fa ritorno a Firenze. “Volevo augurare a tutti un Buon 2017, per me da domani inizia una nuova avventura con la Fiorentina e questo mi riempie di gioia, spero che insieme riusciremo a fare delle buone cose, io me lo auguro con tutto il cuore!!”, lo status pubblicato su Facebook da Antognoni. Esaurito l’incarico con la Figc, Antognoni diventerà il vicepresidente viola.

DEL PIERO - La vita delle bandiere, però, non è così facile come può sembrare, anzi. Anni e anni a sventolare, come simbolo del club: esposti al sole quando si vince, alla tempesta quando si perde. Poi arriva chi decide che la bandiera non serve più. Talvolta senza un grazie. Del Piero se ne andò silenziosamente, dopo 290 gol con la maglia della Juve. Dopo un tour tra Australia e India è tornato in Italia, ma per vestire i panni di opinionista sportivo negli studi di Sky Sport. Da Torino nessuno ha mai alzato il telefono per chiedergli le intenzioni per il futuro

MALDINI - Diverso il discorso per quanto riguarda Maldini. Nel 2009 ci fu il triste addio del capitano rossonero, costretto a salutare il Milan contestato da una parte dei suoi stessi tifosi. Dopo 5 Coppe dei Campioni e 2 Intercontinentali, Maldini non si meritava sicuramente quel trattamento. Con l’arrivo dei cinesi sembrava potesse esserci posto per lui nel nuovo corso del Milan, e invece no. L’ex numero 3 del Milan ha rifiutato l’incarico da direttore tecnico della società rossonera a ottobre, tramite la propria pagina Facebook. Troppe divergenze con la società, Maldini avrebbe gradito ben altro ruolo. Non c’è posto per la leggenda Maldini, vent’anni prima era successo lo stesso a Rivera. "Ero al Milan da 25 anni ma appena arrivò Berlusconi mi fecero capire che non c'era più posto per me". 

ZANETTI E BERGOMI - Nell’altra faccia di Milano è andata diversamente. L’Inter pare si sia dimenticata di Beppe Bergomi, distratta dal mito di Javier Zanetti. Proprio lo Zio, ex capitano che ha contribuito a scrivere la storia nerazzurra dal 1979 al 1999. Campione del mondo a 18 anni, 3 coppe Uefa da capitano. E ora? Anche Bergomi, come Del Piero, è opinionista presso gli studi di Sky Sport. E’ andata “meglio” a Zanetti, vicepresidente dell’Inter dal giorno in cui ha appeso gli scarpini al chiodo. Lo stesso discorso si può fare per Nedved, vicepresidente bianconero. Nedved si, Del Piero no. Questa la scelta della Juve. Discutibile? Si.

CHI SI E CHI NO - Anche Peruzzi, bandiera della Lazio, è riuscito nell’impresa di entrare nella società biancoceleste una volta terminata la carriera. La scorsa estate Claudio Lotito lo ha accolto nel team, nelle vesti di direttore tecnico. Peruzzi ha accettato l’incarico, così come Luca Toni. Appesi gli scarpini al chiodo, ha accettato immediatamente la proposta del presidente Setti di diventare direttore sportivo dell’Hellas. Chi si: Peruzzi, Toni, Zanetti, Nedved e ora Antognoni. E chi no: Del Piero, Maldini, Rivera e Bergomi, per citarne solo alcuni. Ma un posto per questi ultimi negli organigrammi di Juve, Milan e Inter è così difficile da trovare? Sarebbe bello riveder tutte le bandiere sventolare, anche a fine carriera. 
 

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