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  • Armstrong: 'Senza Epo, trasfusioni e testosterone impossibile vincere'. Ma non è vero: cinque eroi lo hanno fatto

    Armstrong: 'Senza Epo, trasfusioni e testosterone impossibile vincere'. Ma non è vero: cinque eroi lo hanno fatto

    Lance Armstrong confessa di aver fatto uso per anni di doping e dice che quasi tutti i ciclisti, nel periodo in cui è stato in attività, facevano altrettanto. Quasi tutti, perché, rivela lo stesso Armstrong: "In cinque non si dopavano, loro sono gli eroi". E' questo l'insegnamento che bisogna ricavare da questa storia: anche in un mondo dove quasi tutti fanno i furbi, è possibile mantenere la propria integrità etica.  (Gianluca Minchiotti)

    Da Corriere.it:  Lance Armstrong si confessa da Oprah Winfrey: "Senza doping impossibile vincere sette Tour". Trasmessa negli Stati Uniti l'intervista integrale in cui l'ex campione ammette: "Il mio cocktail di Epo, trasfusioni e testosterone...".

    Alla fine ha confessato. Lance Armstrong ha ammesso di aver fatto uso di doping per vincere i suoi sette Tour de France. "Altrimenti sarebbe stato impossibile vincere", ha detto l'ex campione a Oprah Winfrey, nell'intervista trasmessa nella notte tra giovedì e venerdì di cui erano già state date alcune anticipazioni. Niente lacrime mentre si raccontava alla conduttrice, il volto non tradiva troppe emozioni e a volte l'atteggiamento è apparso freddo. Eppure ha parlato di pentimento: "Passerò il resto della mia vita - è la promessa - cercando di riconquistare la fiducia della gente e a scusarmi per quel che è successo". Ad Armstrong, che è stato spogliato di tutti e sette i titoli vinti al Tour del France, il Cio ha ora tolto anche la medaglia di bronzo della prova su strada di Sidney 2000.

    I FARMACI - "Il mio cocktail era fatto di Epo, ma non molto, trasfusioni e testosterone", ha spiegato Armstrong nella prima puntata in onda sul canale via cavo Own e online su Oprah.com (la seconda sarà in onda un giorno dopo). Il texano ha detto che l'ultima volta che si è dopato è stata nel 2005. "Nel 2009 e nel 2010, assolutamente no", ha detto l'ex maglia gialla. "Non ho inventato il doping, ma non l'ho fermato", ha continuato. 

    NON ERO IL REGISTA. Armstrong si è definito un "bullo", ma ha detto di non aver mai ordinato a nessuno di doparsi. Un'immagine che prova a contrastare quella tratteggiata dal rapporto dell'Usada, l'Agenzia antidoping degli Stati Uniti, che gli ha contestato di essere al centro del "più sofisticato programma di doping della storia". E proprio all'Agenzia si è rivolto, dicendosi pronto a presentarsi davanti a "una commissione verità e riconciliazione" dell'Usada, sperando in una eventuale amnistia del bando a vita dalle gare: "Se questa commissione fosse creata, sarei il primo a andarci". Ma Armstrong ha aggiunto che non è il suo compito quello di far pulizia nel mondo del ciclismo.

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