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  • Arnautovic:| 'Inter, che esperienza!'

    Arnautovic:| 'Inter, che esperienza!'

    Marko Arnautovic è talento purissimo, dalla tecnica sopraffina: un attaccante moderno, dotato di un grande fisico, di piedi educati a fare tutto e dell’agilità necessaria per smarcarsi, e fare male, in area di rigore. All’Inter ha ballato solo un anno (e che anno!), salvo poi lasciare il nostro campionato per accasarsi in Germania nelle fila del Werder Brema: rimane, per tutti i tifosi nerazzurri, il ricordo di un ragazzo sempre disponibile e il rammarico di non aver goduto appieno, anche per colpa di un infortunio, delle sue qualità. Ecco le sue confidenze, i suoi ricordi, in esclusiva per FcInterNews.it

    Marko, rocambolesca partita contro l’Hannover: è successo un po’ di tutto.

    “Per me è stata una gara dai due volti: contento di aver segnato, ma sono dispiaciuto per l’espulsione e per la sconfitta”.

    Come ti trovi in Germania?

    “Sono felice qui a Brema: sono arrivato lo scorso anno, mi sono ambientato in un contesto sportivo diverso da quello a cui ero abituato e adesso, pian piano, mi sto togliendo delle piccole soddisfazioni”.

    Con il Werder state disputando una gran bella stagione. 

    “Siamo secondi in campionato e sono convinto che possiamo fare ancora molta strada: il torneo è lungo…”. 

    I tifosi nerazzurri ti ricordano perché, nella stagione 2009-10, li hai fatti impazzire con i tuoi balletti e le tue uscite/interviste.

    “Ho un grande ricordo dei tifosi nerazzurri: erano in tanti allo stadio e ci sostenevano con cori emozionanti e travolgenti: senza dubbio una delle tifoserie più calde che abbia mai conosciuto”.

    Che ricordi ti porti dietro di quell’anno magico che nessun tifoso nerazzurro potrà mai dimenticare?

    “Ricordi fantastici, eccezionali e forse irripetibili: abbiamo vissuto una stagione trionfale in Italia e in Europa. C’era un gruppo fantastico, fatto da grandi campioni ma soprattutto grandi uomini e questo gruppo era guidato da uno degli allenatori più forti in assoluto: Jose Mourinho”.

    L’Inter, però alla fine di quella stagione non ti ha riscattato e il Twente ti ha poi venduto al Werder.

    “Ero reduce da un infortunio e i primi mesi nerazzurri sono stato fermo ai box tra rieducazione e ripresa dell’attività. All’Inter, poi, ci sono tanti campioni e non è facile entrare in pianta stabile tra i titolari”.

    Esperienza comunque positiva. 

    “Complessivamente, sì: sono stati mesi importanti che mi hanno arricchito sotto il profilo umano e agonistico. Sono cresciuto molto in quell’anno e credo che i frutti li stia raccogliendo ora”.

    Hai lasciato amici a Milano?

    “Mi sento spessissimo, e soprattutto dopo le partite, con Sneijder, Stankovic, Balotelli (che a Milano non c'è più, ndr) e Samuel”.

    Vuoi mandare un saluto speciale a qualcuno?

    “Saluto tutti i tifosi nerazzurri e, se leggerà quest’intervista, il grande capitano, Javier Zanetti”.

    Come immagini il tuo futuro? All’Italia pensi mai?

    “Li da voi si gioca un grande calcio e la Serie A è uno dei tornei più competitivi in assoluto: ma io ora sono in Germania, in un club importante e devo molto al Werder. Vedremo in futuro cosa succederà…”.

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