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  • Arsenal: il rinnovo di Wenger tassa per Ozil e Sanchez, ma senza la Premier...
Arsenal: il rinnovo di Wenger tassa per Ozil e Sanchez, ma senza la Premier...

Arsenal: il rinnovo di Wenger tassa per Ozil e Sanchez, ma senza la Premier...

  • Federico Albrizio
Alla fine il rinnovo è arrivato: la telenovela Arsene Wenger si è conclusa con il prolungamento del contratto, il tecnico alsaziano si è legato all'Arsenal per altre due stagioni. Una scelta questa che ha spaccato in due il mondo Gunners: da un anno ormai è guerra aperta con gran parte della tifoseria che dalle tribune, sui social e addirittura con scritte nel cielo ha gridato a gran voce "Wenger out!". Rancore e insoddisfazione per l'ennesimo anno senza titolo, caduto però nel vuoto perché anche gli ultimi dubbi del patron Kroenke sono caduti e si è deciso di andare avanti insieme per il bene del club.

Non sono più però motivazioni di bilancio a muovere gli interessi della proprietà, perché di fatto Wenger ha abbandonato le vesti del valorizzatore di talenti da rivendere a prezzi astronomici: per ritrovare una cessione eccellente bisogna tornare all'estate del 2012 e agli oltre 30 milioni di euro incassati dal Manchester United per Robin van Persie, prelevato otto anni prima per soli 4,5 milioni dal Feyenoord. Da lì il punto di svolta e l'arrivo del Wenger 2.0: stop alle campagne in attivo (ricavi da cessioni maggiori alle spese per gli acquisti), via a mercati faraonici che negli anni hanno portato top player già pronti come Ozil, Sanchez e Xhaka ma anche flop come Chambers e Debuchy. Oltre 300 milioni spesi dal 2013 ad oggi, i risultati però non hanno soddisfatto a pieno: cinque titoli sono arrivati (due Community Shield e tre FA Cup, ultima quella conquistata quest'anno contro il Chelsea), ma il successo più atteso, quello in Premier League, no.

Da 13 anni ormai i Gunners non sono più re in Inghilterra, un lungo digiuno che ha fatto spazientire i tifosi ma non la dirigenza, che ha deciso di dare a Wenger ancora tempo e almeno altri 120 milioni di euro per il prossimo mercato: l'Arsenal sarà protagonista nonostante la mancata qualificazione alla Champions League, l'esempio dello United campione in Europa League è da seguire e con un attaccante e un esterno in più nel motore (Lacazette e Lemar i nomi più caldi) sarà possibile alzare la voce in patria e fuori. Detto che il rinnovo dell'alsaziano non ha basi legate al bilancio, è invece strettamente connesso proprio al mercato: fondamentale portare nuovi talenti, ancor più importante trattenere i big già in rosa e i cui rinnovi dipendevano anche dalla conferma del tecnico. Mesut Ozil e Alexis Sanchez, entrambi in scadenza nel 2018, hanno tergiversato negli ultimi mesi nonostante dall'Arsenal fossero arrivate due proposte faraoniche: 15 milioni di euro netti a stagione, 18 per il cileno. Cifre importanti che però da sole non possono bastare: i due hanno preso tempo in attesa di una proposta ancor più importante (rispettivamente chiesti 21 e 24 milioni netti l'anno) e di capire quali fossero le intenzioni della proprietà per il futuro di Wenger, con il quale i due stanno vivendo il miglior momento delle rispettive carriere a livello individuale, e per la squadra senza la Champions League. Una prima risposta è arrivata, tecnico confermato con un budget che può permettere di puntare subito al vertice e di andare incontro alle richieste delle due stelle della squadra. Soddisfatte queste condizioni la permanenza dei due a Londra non sarebbe più utopia nonostante le lusinghe da altri top club (Bayern Monaco e Manchester City su Sanchez) e dalla ricca Cina (pronta a coprire d'oro Ozil), tutti avanti insieme per un altro anno per conquistare quello che non sarebbe più un obiettivo ma un dovere: le coppe nazionali non bastano più, nonostante il prestigio della FA Cup ora è obbligatorio il grande colpo e la riconquista della Premier League per far sì che la storia tra l'Arsenal e Wenger abbia un finale glorioso e non sia invece un lungo, straziante addio rimandato troppe volte.

@Albri_Fede90

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