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  • Aspiranti agenti 'Cosa fare dopo aver superato l'esame e dove poter andare'
Aspiranti agenti 'Cosa fare dopo aver superato l'esame e dove poter andare'

Aspiranti agenti 'Cosa fare dopo aver superato l'esame e dove poter andare'

Calciomercato.com ha posto all’Agente FIFA, titolare dei corsi di Reggio Emilia per aspiranti agenti FIFA e osservatori di calcio (info su www.footballworkshop.it), alcune domande sul futuro di coloro che risulteranno idonei per l’iscrizione all’elenco agenti dopo la prova di giovedì 27 settembre.

Superata la prova del 27 settembre, quali i primi passi da compiere?

I primi passi sono di tipo burocratico. Entro sei mesi dalla data in cui è stato superato l’esame, pena la decadenza dall’idoneità ed obbligo di ripetizione dell’esame, il candidato risultato idoneo dovrà presentare alla Commissione Agenti domanda di iscrizione al relativo registro, produrre una polizza assicurativa per responsabilità professionale, versare la tassa d’iscrizione e la quota annuale nella misura stabilita dalla Commissione Agenti, sottoscrivere il codice di condotta professionale e, infine, sottoscrivere una dichiarazione di accettazione degli obblighi derivanti dal Regolamento degli Agenti e una di accettazione della potestà disciplinare degli organi della FIGC.

Quali sono i luoghi di lavoro che un agente dei calciatori sarà tenuto a frequentare nella sua attività?

Sarebbe scontato rispondere: la tribuna. Anche se è proprio sul campo, intorno al campo, accanto al campo di pallone che nascono le prime utili relazioni con i genitori dei ragazzi e con gli addetti ai lavori. Altri luoghi sono le segreterie delle società di calcio, dove è necessario fare capolino per conquistarsi un po’ di credibilità da parte di coloro che stanno dall’altra parte.

Esistono, poi, i luoghi ufficiali e non ufficiali del calciomercato, i grandi hotel di Milano, anche se, spesso, le migliori trattative si mettono a punto altrove, magari in rinomati ristoranti come “Giannino”.

 

Come possono avere visibilità i nuovi agenti?

Superato l’esame è consigliabile che si facciano intervistare da un giornalista locale, per iniziare a far parlare di sé con tanto di foto e di curriculum vitae. Anche un sito internet può aiutare a creare una seria immagine professionale. Un bel profilo su un social network e una caterva di bigliettini da distribuire agli operatori di mercato possono contribuire ad allargare le possibilità di contatti. E’ chiaro che la vera visibilità sarà conquistata con il primo “colpo” importante, vale a dire quello di portare un giovane calciatore in Serie A. Da lì in poi tutto sarà più facile.

 

Chi è un agente giovane che secondo lei ha fatto il colpaccio?

Su due piedi mi viene in mente Andrea Cattoli, l’agente di Acerbi, recente acquisto del Milan.

Il colpaccio non deve, comunque, rimanere un fatto isolato; occorre, infatti, gestire il risultato positivo continuando a lavorare con professionalità.

 

Lo scouting internazionale pensa che sia importante per fare breccia nel mercato italiano?

Può essere una strada da percorrere, anche se ritengo che un giovane agente debba prima “battere” i campionati, soprattutto giovanili, della regione in cui risiede, un po’ per farsi le ossa e un po’ per non disperdere immediatamente troppe energie e per non andare incontro a spese fuori portata.

Va, anche, ricordato che, in Italia, i calciatori extracomunitari, a causa dei regolamenti restrittivi circa i tesseramenti degli stessi, sono difficilmente piazzabili (solo due in serie A, e nemmeno uno in Serie B e Lega Pro!). Meglio concentrarsi sui giovani italiani e, al massimo, sui comunitari che militano in campionati non troppo lontani dal nostro Paese.

 

Qual è la giornata tipo di un agente?

E’ un po’ uguale per tutti, indipendentemente dal valore professionale raggiunto dai singoli agenti.

Ci si sposta molto in macchina per gli appuntamenti segnati in agenda e, nel weekend, tanta tribuna da uno stadio all’altro.

Spesso non ci sono orari, le giornate rischiano di finire a tarda serata attorno al tavolo di un ristorante in compagnia di un assistito o di un direttore sportivo.

Diversi agenti FIFA devono necessariamente viaggiare anche in aereo. Alcuni volano da un Paese estero all’altro, scartando di proposito il mercato italiano, visto che in Italia – occorre rimarcarlo – si stanno sempre più affievolendo le occasioni di lavoro di un certo livello, o, forse, sono riservate solo agli agenti più blasonati.

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