Sono quelle cadute che fanno un po' male, ma che non lasciano segni. Le sbucciature del precampionato vanno prese per ciò che sono: indolori e passeggere. Anzi, quasi salutari. Levigano leggermente i facili entusiasmi, fanno rizzare le orecchie e riportano tutti sul pezzo. Le due reti sul groppone nella sfida contro la Cremonese vanno in questa direzione. Le gambe nerazzurri erano davvero pesanti. La lucidità ha latitato. I meccanismi devono essere ancora oliati.

E se questa volta Simone Tiribocchi - salvatore estivo della patria - non ha lasciato il segno, bisogna pur trovare il bicchiere mezzo pieno per dissetare il tifoso atalantino. Le note liete raccontano di Moussa Kone e Riccardo Cazzola. Non certo sinfonie di asburgica eleganza, ma energici riff per la mediana. Senza i titolari designati Carmona e Cigarini, sempre attanagliati dai rispettivi acciacchi estivi, Colantuono ha optato ancora per un tandem più di quantità che di qualità, ma le sensazione sono positive.

E' soprattutto Kone ad aver convinto in questa preseason. Il duttile ivoriano, reduce da due anni di apprendistato alla corte di Zeman, si è giocato al meglio le sue carte. Dalla Prima Divisione col Foggia alla Serie B col Pescara. E ora il sogno di culminare la scalata con un'annata in Serie A. Non come titolare, certo, ma come validissima alternativa per il centrocampo atalantino. Quantità, grinta, polmoni: un talentino da cullare e far crescere.