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  • Atalantamania, Caldara si raffredda e l’Europa si allontana

    Atalantamania, Caldara si raffredda e l’Europa si allontana

    • Marina Belotti
    Mattia Caldara protagonista della gara contro il Napoli, in centinaia all’aeroporto per applaudire la squadra dopo la trasferta vittoriosa, l’Europa sempre più certa. A distanza di un anno cambiano solo i colori dei protagonisti, azzurri senza il nero che ha caratterizzato la favola-Atalanta della scorsa stagione. È il Napoli ad aver conquistato i tre punti all’Atleti Azzurri d’Italia e c’erano i tifosi partenopei ad attenderli per festeggiare agli 'arrivi' un primo posto da scudetto per un’altra settimana. Il nome di Caldara, ancora su tutti i giornali: questa volta in primo piano per aver risolto in negativo il match.
     
    CALDAIA- La doppietta d’oro che lo scorso 25 febbraio gli era valsa la simpatica intitolazione di una via di Bergamo, aveva dato alla Dea quella che mister Gasperini ha sempre amato definire ‘la svolta’. Quei due gol sicuri, quella prestazione da giocatore di un’altra categoria, chiamata Juventus Campione d’Italia, all’ora di pranzo di ieri non si sono rivisti. Il futuro della Nazionale, sotto gli occhi di un attento Di Biagio in tribuna, non ha entusiasmato, ma anzi è sembrato l’ombra di sé stesso, come il suo (forse) futuro collega Spinazzola. Quella distrazione su Mertens è costata cara anche alla sua prossima squadra che stasera non riuscirà a raggiungere la vetta e il suo peso in campo è stato oscurato da chi ha un altro peso sulle spalle, quello degli anni. Andrea Masiello ieri ha parato più di Berisha: in scivolata, di testa, di punta, di tacco. Persino i partenopei si sono meravigliati della sua tecnica e del suo sesto senso nel respingere ogni sfera dei folletti azzurri. Un veterano da cui Caldaia, come lo sbeffeggiano già alcuni juventini, dovrebbe prendere esempio per scaldare i motori e ripartire.
     
    S-PUNTA- Occasione da cui prendere spunto invece per la società dovrebbe essere la partita di ieri: nessun fantasista, né Gomez, né Ilicic, è riuscito a penetrare la difesa ospite e segnare. E nemmeno la punta danese perché alla fine no, il Gasp non ha bluffato. Petagna, l’attaccante nerazzurro finora prescelto come titolare, è rimasto a sostare in panchina, guardando le prestazioni di Cornelius. Che comunque ha fatto il suo, anche se non è arrivato il gol:e quindi? Petagna o Cornelius? Inserirli una volta a testa per punirli di precedenti prestazioni non all’altezza della situazione abbassa la fiducia dei singoli e della squadra, che invece ha bisogno di continuità. La partita giocata dal triestino contro la Roma poteva essere etichettata come un ricordo lontano, due settimane di relax e allenamenti quotidiani alle Maldive avevano dato nuovo vigore all’attaccante classe ‘95. Forse la sua fisicità nei contrasti e nel portare la sfera in avanti avrebbero fatto comodo alla banda di Gritti. E alla fine ci si chiede se la ‘lezione’ l’abbia imparata Petagna o l’Atalanta.
     
    EUREGGIO- Dea, ritirati! Perché ora si riparte da qui, da Reggio Emilia. Nessun giorno di riposo per la squadra, la compagine bergamasca è già sotto duri allenamenti di corsa (quella che è mancata di più) e domani affronterà la FeralpiSalò per un match in preparazione della partita contro il Sassuolo. E se la Coppa Italia porta male, dopo aver eliminato Sassuolo e Napoli la Dea potrebbe prenderle in ripicca anche dai neroverdi. Scenario da evitare, perché il campionato è ora il solo chiodo fisso del Gasp, che vuole battere cassa e conquistare il settimo posto. Questa volta a Reggio Emilia i nerazzurri non affronteranno il Lione, l’Everton, e l’Apollon ma si giocheranno un’altra Europa, quella 2018-2019.
     

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