Un pareggio a Udine? Grasso che cola. Dopo la sbornia di sette giorni prima contro la Roma, l'Atalanta incamera un pari che sa di tonico per proseguire il cammino tranquillo - almeno sul campo - verso una salvezza sempre più a portata di mano. Non è stata certo una partita soddisfacente per i palati fini del bel pallone, ma per la Dea è un punto d'oro. Sì, perché ormai - come suggerito da Andrea Consigli - il 'Friuli' è come San Siro (sponda rossonera, s'intende, visto il momento non certo raggiante dei cugini nerazzurri). In pochi hanno portato a casa qualcosa dalla tana dell'Udinese. L'Atalanta, invece, l'ha fatto, bissando - per risultato e in parte canovaccio del match - il pari maturato un girone fa.

Questa volta, a differenza dei novanta minuti dell'andata, la partita l'ha fatta prevalentemente la squadra di Guidolin, ma l'Atalanta nel complesso non ha rubato niente. Certo, quella palla di Di Natale all'ultimo soffio ha fatto tremare la Dea. Ci ha pensato Consigli ha ricacciare l'incubo della sconfitta alla voce dell'ipotetico e salvaguardare così il risultato a occhiali. E' l'ennesima prodezza del portierino sempre più portierone dei nerazzurri. Parate che valgono come gol - dopo Denis, ecco l'altro 'bomber' a disposizione del Cola -, a conferma del talento più volte centellinato lungo tutta la carriera.

Le incertezze di un paio di stagioni fa sono state cancellate dalla gomma dell'esperienza. L'annata cadetta ne ha ritemprato il carattere e posto le basi per la definitiva consacrazione. L'età è dalla sua parte: il futuro è suo. Caro Prandelli, prendi nota. Dopo un distico sulla carta impegnativo - Roma e Udinese -, coniugato però in quattro punti importantissimi, per l'Atalanta si profila un match ben più abbordabile. A Bergamo farà tappa il Parma di Donadoni, compagine alla portata della Dea. Non resta che proseguire su questa lunghezza d'onda: la salvezza è ogni domenica più vicina.