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  • Atalantamania: Dea, che ti è successo?

    Atalantamania: Dea, che ti è successo?

    'Dea, che ti è successo? ' Questa è probabilmente la prima domanda passata nelle menti di molti tifosi atalantini dopo il match di ieri col Torino.

    Dea diversa? No. Probabilmente 'sbagliata'. Approccio alla gara non dei più consoni: mai sino a ieri si era vista un'Atalanta così permissiva ed errante nella costruzione di gioco. Sbagliate son state le scelte dei giocatori con cui partire dal primo minuto: a livello difensivo Masiello e Bellini hanno arrancato, specialmente il secondo, 'bevuto' in più occasioni da Peres. Nella metà campo la soluzione Cigarini e Carmona in concomitanza si è ripercossa sulla squadra negativamente: al solito Cigarini lezioso e lento sarebbe stato più utile l'inserimento di Kurtic ed a un Carmona che ha fatto più male che bene, Grassi non avrebbe sfigurato e avrebbe giocato se non fosse risultato indisponibile all'ultimo. In avanti, purtroppo, Gomez e Maxi non son sembrati in palla o meglio, non sono stati al topo come in altre partite, in aggiunta al fatto che non sempre son stati serviti nel migliore dei modi. E Denis? Inesistente. Anzi, la sua presenza si nota al 72', quando con un pallonetto tenta di spaventare Padelli, ma il tentato scherzo non gli riesce. E forse era meglio continuare a fare la mera comparsa. Purtroppo quest'anno l'argentino stenta a trovare feeling con il gol ma, nonostante ciò, Reja ha optato per la fiducia, lasciandogli l'appezzamento sottorete per tuti i 90', piuttosto che buttare nella mischia Monachello, tentando il tutto e per tutto. Ultimo appunto: l'inserimento di D'Alessandro. Inevitabile e azzeccato. Tuttavia, compiuto magari qualche lancetta prima, avrebbe portato più velocità al reparto e qualche traversone più pericoloso di quelli visti prima del suo ingresso.

    Piangere sul latte versato, come si suol dire, è inutile: testa alla Roma, prossima avversaria. Sperando che la prestazione di ieri sia stato un tonfo, di quelli che prima o poi devo succedere e non un abbassamento di attenzione e di motivazioni: la classifica, nei bassifondi, sembra in fase di definizione. Non sarà che, data per scontata la salvezza, obiettivo stagionale, si inizi a rilassarsi?

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