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  • Atalantamania:| Enigmi amari, risposte da trovare

    Atalantamania:| Enigmi amari, risposte da trovare

    Come rivedere certe fotografie e stare male di nuovo. Si può parlare di fotocopie, di corsi e ricorsi storici, di errori che si ripetono e incubi che ricorrono. Parli dell'Atalanta recente, ti mangi le mani fino ai gomiti e torni a chiedertelo: come è possibile? Il tris di sconfitte consecutive è amaro e lascia interrogativi senza risposte. Parti forte, schiacci sull'acceleratore, t'illudi. Ma non concludi. E recrimini.

    E' successo con la Roma, era accaduto sette giorni prima con il Torino, trovi frammenti analoghi pure nella sconfitta con il Catania. Palloni che non entrano, mire da aggiustare, freddezza che si scioglie, legni che rimbalzano sogni, partite che non chiudi. Il sogno del colpaccio all'Olimpico era allettante: un teatro meraviglioso, un'avversaria un po' romantica, l'anelito di invertire una rotta e riprendersi il sorriso. Le basi c'erano tutte: è mancata la concretezza.

    Si torna a soffrire e a chinare il capo: non eravamo forse più abituati, dopo la cavalcata cadetta e le faville dell'anno scorso. Un bagno di umiltà può far bene e cancella forse i troppi entusiasmi che hanno accompagnato l'estate: siamo tornati con i piedi per terra. Torniamo 'bergamaschi': lavoriamo sodo per ritrovarci. Ma attenzione pure a non cadere nell'errore opposto, forse persino più grave: non abbattiamoci, perché il campionato è lungo, racconta la retorica.
     
    La Capitale infausta lascia però dietro di sé pungenti enigmi, inutile negarlo. Perché Denis non è più letale? Perché i perni di una stagione fa ora scricchiolano e non sono più devastanti? Perché la difesa quasi impenetrabile dello scorso anno è ora facilmente espugnabile? Il calendario forse è benevolo: due settimane di sosta per lavorare, rimediare, ripartire. Per trovare le risposte, per ritrovare punti fermi, per rimettere punti in cascina.

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