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  • Atalantamania: l'attesa ripagata

    Atalantamania: l'attesa ripagata

    Due gol, due rivelazioni che vogliono farsi certezze. È stata (anche) la partita di Davide Brivio, e chissà che non sia la svolta della sua avventura nerazzurra. Un missile per cancellare la timidezza, un siluro per ricominciare, per prendere coraggio e applausi. Nella domenica delle riserve per un'Atalanta incerottata, la sorpresa la riserva Brivio, l'ennesimo figliol prodigo del vivaio zingoniano.

    Era – anche e soprattutto – la partita di Marko Livaja, e gli interrogativi sono rimbalzati per novantatré minuti. Si vedeva poco, non pungeva, si defilava lontano dalle zone calde: la bocciatura all'esame di maturità? È andata diversamente, è andata che novantadue minuti sanno raccontare una storia strana e insoddisfacente, poi basta una decina di secondi per raccontare un finale che annega ogni amarezza e fa tintinnare i calici. 

    Sì, Marko è stato decisivo. Vero, solo all'ultimo, giusto per far riscrivere pagelle che ormai erano indirizzate alla bocciatura. Va bene anche così, anzi va meglio. Sul piano del cuore, dell'emozione. Andrebbero bene quelle frasi da Baci Perugina sull'attesa, sulle palpitazioni. In fondo alla corsa, per l'Atalanta, c'è la staffilata di Livaja, talento da inquadrare, coccolare, spronare. 

    Se l'ultima volta la sosta sembrava scomoda, messa lì di traverso a interrompere la rincorsa atalantina post Udinese e Chievo, questa volta forse è positiva. Per l'infermeria, soprattutto, reparto sempre affollatissimo. La ripartenza sarà soft ma non troppo, il Sassuolo non è più squadra-materasso, poi lo sprint verso il Natale porterà la Roma e, infine, la Juve: la strada verso il panettone sarà insidiosa. Intanto la Dea si gode una certezza: Godot è arrivato al 93' di una domenica pomeriggio. Ora non resta che tenerselo stretto.

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