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  • Atalantamania:| Habemus salutem

    Atalantamania:| Habemus salutem

    E' stata una fumata bianca, ha annunciato la salvezza. Era l'ennesima partita da non sbagliare, la seconda filata: dopo la vittoria sul Siena, si doveva incamerare un'altra vittoria per chiudere i giochi. Pur con un po' di apprensione, la missione è compiuta. Quella stoccata di D'Agostino, una magia all'ora di pranzo, è stata una dura botta da digerire. Poi ci ha pensato il Tanque a scacciare gli incubi e acchiappare la salvezza. Un rigore chirurgico e una prodezza da bomber per far vedere che il Denis dello scorso anno, quello dei gol decisivi e pesanti, c'è ancora. Come contro il Palermo, è il panzer argentino a costruire tre punti decisivi.

    Ora sì, possiamo dirlo: 'habemus salutem', ci siamo presi la salvezza. E possiamo guardare avanti con serenità, senza i patemi degli ultimi mesi, quelli di un'Atalanta spesso in affanno, con poche idee e pochissimi punti. Non resta che provare a togliersi qualche sfizio, regalare ai tifosi qualche domenica d'ulteriore orgoglio: a partire dalla prossima, dalla sfida a un Napoli che ultimamente regala qualche gioia nerazzurra. Come all'andata, grazie a Carmona. Come un anno fa, quando il San Paolo s'inchinò ai tre tenori operai della Dea. 

    Servivano due vittorie, e l'Atalanta se le è prese. La salvezza è in cassaforte, il futuro è davanti agli occhi. Perché queste ultime gare serviranno anche a ragionare sulla Dea del prossimo anno. Che, certo, non sarà rivoluzionata o rivoluzionaria (salvo qualche partenza eccellente), ma rafforzata passo dopo passo. Il traguardo all'orizzonte è sempre quello: la salvezza, la permanenza in Serie A. La condicio sine qua non per intelaiare un cammino di lunga durata. Ma ora, forse, è troppo presto per martellarsi la testa di ragionamenti e previsioni... 

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