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  • Atalantamania:| Questione di risposte

    Atalantamania:| Questione di risposte

    Alle spalle c'erano due settimane per scervellarsi alla ricerca delle cause. Il momento nerazzurro era cupo e lasciava pochi spazi alla gioia. Ma un sorriso andava pure abbozzato, di rito, perché si è festeggiata la candelina numero 105 della gloriosa storia atalantina. Servivano delle risposte: e sono arrivate. Sul primo interrogativo, pochi dubbi vi erano in merito alla possibile risposta. La Dea festeggiava il compleanno e il regalo l'ha fatto proprio la festeggiata, ovvero la società nerazzurra: prezzi stracciati, più simbolici che mai, per richiamare 'all'Atalanta' la gente di Bergamo, risvegliare vecchie passioni e attirare nuovi adepti. Il popolo dell'Atalanta ha risposto alla grande, numeroso e caloroso.

    Un tripudio di bandiere e colori. E una speranza: che l'iniziativa abbia colto nel segno e che al successo di ieri segua uno stadio sempre gremito di nerazzurro. Ma la quadratura bergamasca imponeva soprattutto un altro tipo di risposte: dal campo e, soprattutto, nel risultato. Tre sconfitte erano un amaro biglietto da visita. Certo, in quei duecentosettanta minuti che precedevano il faccia a faccia col Siena se ne erano viste di tutti i colori: vantaggi sperperati, partite che non si chiudono e finiscono col risultato che non t'aspetti, una scoppola casalinga clamorosa, tanto bel gioco ma zero punti. Contro la Robur è andata diversamente.

    Il cuore è però sobbalzato in gola quando Reginaldo - uno da 'Chi l'ha visto?', di cui si erano quasi smarrite le tracce - ha trafitto Polito. La quarta sconfitta consecutiva sarebbe stata una discreta mazzata. Invece no, l'Atalanta ha riscoperto l'antica dote della rimonta. Zac, e Cigarini pareggiava immediatamente i conti. Poi ci ha pensato il Jack, estratto dal mazzo della panchina, a scacciare incubi ed esorcizzare demoni: sì, proprio Bonaventura, partito con entusiasmo nel vernissage di Coppa Italia e apparso invece opaco in campionato. Per il signor Bonaventura il gol di ieri è un nuovo punto di ripartenza. Morale della gara: partita ribaltata e tre punti in tasca. Una festa di compleanno un po' palpitante, ma va bene così: la sofferenza, in fin dei conti, rende certe vittorie più saporite.

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