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  • Atalantamania: un mercato di grido in uscita, in frenata in entrata. Ecco perchè..

    Atalantamania: un mercato di grido in uscita, in frenata in entrata. Ecco perchè..

    • Sabrina Fratus
    La sessione invernale di calciomercato si è conclusa e, quello atalantina, ha visto una netta discrepanza in termini economici e di scelte tra quello in entrata e quello in uscita.

    Voto in uscita, 8. E come potrebbe essere diversamente? Ceduto Gagliardini ai cinesi per una cifra di euro 30 milioni, venduto Caldara alla Juventus per euro 25, garantendosi la presenza del centrale fino al 2018, ceduto in prestito per 18 mesi Sportiello alla Fiorentina, nonostante nel girone d'andata il portiere abbia visto più la panchina che il campo e sistemati tutti quei giocatori che con Reja erano giunti al termine del loro ciclo nerazzuro, si vedano Stendardo, Carmona e Pinilla, bisogna dare solo che merito alla società per le scelte inevitabili (e non) fatte. Ciò, infatti, ha portato alle casse atalantine un'entrata importante, non indifferente: 38 milioni;

    Voto in entrata, 6. Cristante, Gollini, Hateboer, Mounier e Rossi. Queste le new entries dell'organico. Per un Hateboer tutto da scoprire, Cristante e Mounier hanno il sapore di rincalzi arrivati a Bergamo per intervenire all'occorrenza e non come i nuovi titolari pronti a stravolgere la squadra. Gollini, con Berisha al top, si siederà in panchina , aspettando il suo turno. Nessun nome stratosferico e, soprattutto, nessun acquisto che sia costato un occhio della testa.

    Ma come inquadrare il tutto all'interno di un quadro chiaro e sintetico? La strategia di calciomercato adottata dall'Atalanta è assai più semplice di quello che sembri: 'il guadagno importante, non indifferente' sopracitato non è stato rinvestito nell'immediato per comprare giocatori troppo impegnativi ma verrà rinvestito per progetti a lungo termine, ovvero la ristrutturazione dello stadio. Perchè, se è vero che questa squadra è al sesto posto in classifica, è altrettanto vero che uno stadio per giocare la Coppa, ad ora, non ce l'ha ed è ovvio che sia inutile adornare un re di pietre rare e preziose se non ha nemmeno un trono su cui sedere... . Non solo. Il non azzardare acquisti di grido corre di pari passo con la scelta del mister di lanciare giovani e perfetti sconosciuti, farli apprezzare al pubblico per poi rivenderli a cifre da capogiro (qualora il talento venisse confermato): ora, Percassi e Gasperini viaggiano all'unisono sotto questo punto di vista e con giovani come Latte, Bastoni, Melegoni e ora Hateboer scalpitanti per scendere in campo, che acquisti mirati potevano essere fatti? Forse, per alleviare la dolenza di un acquisto costato 7 milioni, sarebbe bello che Paloschi si riscattasse e mostrasse di valere almeno la metà del suo prezzo. Giusto perchè a Bergamo i soldi in uscita, come quelli in entrata, hanno un proprio valore, nella speranza che Gasperini gli offra un'altra chance e che Alberto, stavolta, la ripaghi 7 milioni di volte meglio.

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