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  • Atalantamania:| Un mercato senza botti?

    Atalantamania:| Un mercato senza botti?

    Non sarà un mercato coi botti, così ha fatto capire Marino: l'organico nerazzurro è folto, e gli stravolgimenti a campionato in corso sono sempre un'arma a doppio taglio. Scelta condivisibile, ovviamente. Impellenze di tale genere non ce ne sono: la classifica, nonostante le scorie di qualche sconfitta di troppo, pone la Dea in uno specchio d'acqua privo di vortici e increspature. Si guarderà soprattutto al futuro. Un paio di giovani da far crescere, da inserire nella Primavera o da far crescere all'ombra dei gladiatori rodati della Prima squadra. Giacomo Parigi è già nerazzurro, fiorirà nel vivaio di Mino Favini e potrà diventare grande. Citato l'unico barlume di certezza nel bailamme del mercato, tocca già addentrarsi nell'impervia giungla delle voci.

    Alla categoria dei giovani da accudire da Denis&Co., ecco il nome di Jerry Mbakogu. Non a caso si è nominato il Tanque. Si cade nella classica ovvietà quando si dice che è un giocatore fondamentale. Tiene la palla, si danna, segna. Ma a volte incontra quelle pause che lo portano a un'astinenza più o meno prolungata: normale, se non ti chiami Leo Messi o Zlatan Ibrahimovic. Il problema di un vice-Denis, un supplente capace di farlo rifiatare nei periodi di stanca, ha spesso attecchito nelle discussioni pallonare bergamasche: e il profilo di Mbakogu - potenza fisica, carta d'identità verde, un talento da coltivare - potrebbe calzare a pennello. E poi, ricordiamoci, c'è anche Facundo Parra: ogni eventuale problema in attacco sarebbe coperto in abundantiam.

    Molto, probabilmente quasi tutto, dipenderà dalle cessioni. Un paio di pezzi pregiati della gioielleria atalantina hanno attirato i portafogli delle grandi della Serie A. Il nome più ricorrente è quello di Federico Peluso: di terzini sinistri così, in Italia, ce ne sono pochi. Anzi: per come si è espresso nella scorsa stagione, di migliori non ce ne sono. La Juve sonda, preme, forse affonderà la zampata vincente: l'infortunio di Chiellini sembra dare il via libera. E poi c'è Ezequiel Schelotto, alle prese con qualche grattacapo extracampo (e con un evidente calo di forma rispetto all'annata scorsa): la vicenda che lo ha coinvolto nel post Juventus-Atalanta ha lasciato il segno, e l'ipotesi cessione è tornata attuale. Ma siamo solo alle prime battute di mercato: nemmeno i Maya sanno cosa succederà, quando i direttori sportivi inizieranno a mobilitarsi.

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