Calciomercato.com

  • Atalantamania:| La Dea prende a calci il Diavolo

    Atalantamania:| La Dea prende a calci il Diavolo

    Un pezzettino di storia nerazzurra s'è concretizzato nella notte di San Siro. La classe operaia che sgretola ancor più una nobiltà rossonera già in declino, la Dea che prende a calci il Diavolo, la provincia che si prende la rivincita contro l'impero. Non è certo il Milan degli anni migliori, ma rifilargli uno schiaffo è sempre una goduria. Un ricordo da ritagliare, incorniciare, conservare. Un frammento che rimarrà, un memorabilia da abbracciare stretto.

    Le braccia alzate di Cristian Raimondi a fine partita sono la fotografia forse più bella. Lui è l'incarnazione dello spirito atalantino: un guerriero con la Dea nel sangue, un gladiatore che non molla mai. Uno che mette il cuore dove non arrivano i piedi. E vederlo esultare a San Siro, nella più nobile delle arene pallonare del Belpaese, vale tantissimo. E' la fantasia operaia al potere. E' il premio a una carriera di gavetta e sudore. Dolce immagine che si coniuga alla gioia di Luca Cigarini, professore di nuovo in cattedra: dopo la delusione dell'avventura napoletana, a Bergamo è risorto ed è tornato grande.

    La prima vittoria stagionale è arrivata quando nessuno se la aspettava. Con annesse tutte le squisite conseguenze: segno meno cancellato, zona della virtuale salvezza agganciata. Ora, proverbialmente, arriva il difficile: confermarsi e continuare su questa lunghezza d'onda. La strada tracciata a San Siro è quella giusta. Mai arrendersi, sempre lottare. Se il passo falso al debutto contro la Lazio aveva dato adito a qualche pur giusto dubbio, il secondo tempo visto a Cagliari e la trasferta in terra meneghina hanno offerto le risposte migliori. 

    Il ritorno a casa, dopo due trasferte consecutive, dovrà coincidere con la prima vittoria tra le mura amiche. Il Palermo di Gasperini non farà sconti. Iniziare col piede giusto è il diktat di Zamparini, serial killer delle panchine, all'ennesimo valzer di mister. Alla Dea il compito di rendere amaro il debutto. E chissà che, in quel caso, a EmmeZeta non sorga già l'idea dell'ennesimo coup de théâtre.

    Altre Notizie