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  • Attenta Juve! Dalle accuse ad Agnelli al Var: c'è lo stesso clima pre-Calciopoli
Attenta Juve! Dalle accuse ad Agnelli al Var: c'è lo stesso clima pre-Calciopoli

Attenta Juve! Dalle accuse ad Agnelli al Var: c'è lo stesso clima pre-Calciopoli

  • Marcello Chirico
Quattro partite, 4 vittorie, 12 punti,primo posto in classifica (seppur in condivisione). Nonostante l'ermafrodita. Si, "il"oppure "la" VAR, scegliete voi il sesso. Quello - o quella - Video Assistant Referee che, sorprendentemente, non viene utilizzata da ben 2 gare di campionato con la Juventus. Ed è già un evento. I maligni sostengono sia stato l'effetto diretto delle critiche  mosse da Buffon, e quindi la voce grossa del Capitano della squadra più potente d'Italia (c'è chi ci crede per davvero a queste scemenze, purtroppo) ma quelli come noi, passati attraverso Calciopoli, pensano invece un'altra cosa: stavolta all'ermafrodita hanno preferito il Pecoraro.

Mi spiego meglio. Per un paio di settimane, con Chievo e Sassuolo, c'è stata data tregua sul campo con l'aggeggio elettronico, tanto le bordate ha provveduto a tirarle il procuratore federale. E la Juventus, out of the field, sappiamo bene quanto sia vulnerabile: le telefonate, i cori razzisti & discriminanti e persino quelli dei bambini, il calcio-scommesse.
Società, tesserati e tifosi bianconeri non sono mai riusciti a farla franca.

Purtroppo, quando viene individuato il punto debole di un club, si insiste poi su quello per danneggiarlo
, ovviamente dopo avere prima provato di tutto dall'altra parte. Mi vengono in mente, a caso, la pioggia di Perugia e  un "mi raccomando, che Rodomonti non aiuti la Juve, per carità di Dio,eh?" di un presidente federale. Vecchie reminiscenze. Qualche risultato, una tantum , lo ottennero, ma mai come da Calciopoli in poi.

Dopo 6 scudetti e tre Coppe Italia di fila - record nazionali - l'aria che si respira sembra la stessa ante 2006. La medesima voglia di cambiamento e di caccia alle streghe. E quando il clima attorno alla Juventus si ammorba, ecco arrivare,puntuale, l'Angelo Sterminatore , impersonificato dalla Procura Federale. Una volta si chiamava Palazzi, adesso Pecoraro.L'ermafrodita al massimo riesce a farti avere contro qualche rigore,  Pecoraro punta invece a destabilizzare la Juventus FC mirando al bersaglio grosso, ovvero il presidente Andrea Agnelli.

L'accusa: flirtava dal 2011 coi mafiosi che bazzicano nella curva del JStadium, procurando loro i biglietti delle partite in modo da permetterne il bagarinaggio. Automatica violazione dell'articolo 12 del codice di giustizia sportiva, che per Pecoraro deve tradursi per Agnelli in 2 anni e mezzo di inibizione dalle proprie cariche, con l'aggiunta di 2 partite a porte chiuse per la squadra ed una giornata di squalifica alla Curva Sud. Fosse stato possibile penalizzare la Juventus anche in classifica, state tranquilli che Pecoraro avrebbe chiesto pure questo. Pecoraro che sembra ignorare l’assenza di indagati dell’azienda Juventus nel parallelo processo torinese (ah già: alla Giustizia Sportiva non”interessa” mai ciò che fa quella ordinaria) e che ogni contatto avuto dai tesserati con gli ultrà (Agnelli compreso) è avvenuto alla presenza della Digos.

Richieste esageratamente afflittive che inducono inevitabilmente a pensare male. Soprattutto dopo aver verificato sulla scorta di quali prove il procuratore federale sia arrivato a tanto: un'intercettazione prodotta dall'accusa di cui Pecoraro ha travisato il contenuto. Prima l'ha attribuita ad Agnelli, ma appena ha scoperto che trattavasi invece di un componente del suo staff  ha sostenuto, in sede di Commissione Antimafia, che era stata la Procura di Torino ad averla interpretata in quel modo. Versione smentita immediatamente dal Procuratore Generale torinese Spataro. Intercettazione di cui non c'è traccia nè nella documentazione presentata dalla Procura Federale all'Antimafia, e neppure nel materiale fornito agli avvocati della Juventus. Da "pistola fumante" a "intercettazione fantasma".

Siccome non è ammissibile che un cittadino possa essere giudicato sulla base di prove così deboli se non del tutto inesistenti, è auspicabile che il collegio giudicante bocci in toto le richieste dell'accusa. E chi le ha formulate venga sollevato da ogni incarico. O almeno, questo ci si aspetta accada in una situazione normale.

Sono invece indotto a pensare male perché sul caso dell'intercettazione fantasma è calato inspiegabilmente il silenzio dei media; il direttore generale FIGC Michele Uva aveva garantito che "se ci fossero stati errori, la Federazione laverà i panni in casa" ma il procuratore federale è rimasto al suo posto; sollecitato a prendere una posizione sull'accaduto , il presidente FIGC Tavecchio ha risposto di "non sapere nemmeno quale sia la porta della Procura Federale".  Lo stesso Tavecchio che, a inizio anno, aveva detto “Il nostro calcio non è in fase di declino, ma dobbiamo recuperare la carenza di Milano".

Mi dite come si faccia a non pensare male? 
 

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