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  • Un cinese per la Fiorentina

    Un cinese per la Fiorentina

    • Fernando Pernambuco
    Fiorentina se ci sei batti un colpo! Certo si potrebbe dire anche di altre squadre di Serie A. Ma, in un mercato che, con poche eccezioni,  non pare fin qui esaltante, la Fiorentina sembra vivere una sua particolare incertezza. D’accordo che con i Della Valle non si sa mai fino a che punto siano coinvolti. Economicamente di sicuro, ma pare  spesso che il labaro viola per loro non garrisca al vento, che sia un pesante coltrone da trascinarsi dietro col minor danno (economico) possibile.

    In questo momento, un’attesa increspata da qualche inquietudine interna, è forse l’unica strategia. Il karaoke di Andrea Della Valle a Moena forse diverte per una decina di secondi giusto Cognini, i calciatori compulsano lo smartphone, Sousa guarda verso il fondo valle, mentre Corvino intesse trame fittissime per tele di pochi centimetri.

    Sousa è la cartina di tornasole di uno stato d’immobilità febbrile: sembra che voglia farsi da parte, vedere quel che succede, aspettare sulla riva del fiume. A Cesena non schiera la prima formazione, adducendo la scusa che lui “questa partita non la voleva”; prima ancora si smarca, ritagliandosi un suo limitato Aventino tecnico in cui ribadisce che il suo compito è allenare, solo allenare, senza entrare in scelte di mercato.

    Da 11 mesi e 8 giorni si è in attesa del forte difensore che dovrebbe irrobustire la difesa. Gli abbonamenti latitano e il viola sbiadisce sotto i raggi cocenti del sole d’agosto. Non dà i brividi, infatti, sapere che tutto è legato alle cessioni di Gomez e Babacar né che riuscire a tenere Badelj sarebbe già un gran bell’obiettivo.

    Attesa, immobilità, minima manutenzione, come se la mediocrità fosse già un bel risultato… Oppure no. Attesa e poca spesa, sperando che prima o poi arrivi un compratore dagli occhi a mandorla.

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