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  • Auguri all'attaccante che punì due volte la Juve, al figlio di Mancini e a chi vestì la 10 di Maradona solo una volta

    Auguri all'attaccante che punì due volte la Juve, al figlio di Mancini e a chi vestì la 10 di Maradona solo una volta

    • Cesare Bardaro
    Buon compleanno a:

    BRUNO GIORDANO, 1956, ex centravanti di Lazio, Napoli, Ascoli, Bologna. L'ultima sua panchina come allenatore è stata, fino al 15 aprile 2016, quella del Tatabanya, nella Serie C ungherese, dove giocava anche Tommaso Rocchi, che è al secondo posto, proprio dietro a Giordano (108 a 105) nella classifica dei migliori marcatori della Lazio, e di cui è Direttore Generale Massimiliano Caroletti (marito dell'ex pornostar Eva Henger e produttore nel settore). “Ho chiuso il rapporto con Tatabanya. Ho preso la squadra che aveva un punto ed ho fatto 33 punti in 17 partite. Non era più calcio, la situazione era diventata insostenibile, mi spiace ma è andata così. Non è un problema tecnico o tattico, quando tornerò a Roma ne parlerò meglio. Mi sono levato un grande peso, mi dispiace che finisca una situazione di calcio”. 
    In precedenza ha allenato Monterotondo, Fano, Crotone, Frosinone, Ancona, Nocerina, Lecco, Tivoli, L'Aquila, Reggiana, Catanzaro, Messina, Pisa, Ternana, Ascoli

    Capocannoniere serie A 1978-79 con 19 reti Il 23 marzo 1980 fu arrestato per lo scandalo calcioscommesse insieme a Cacciatori, Manfredonia e Wilson. Fu squalificato per 3 anni e 6 mesi,  poi ridotti a 2 con l'amnistia per la vittoria del Mondiale 1982. 

    A Napoli vinse lo scudetto 1986-87. Il 9 novembre 1986 realizzò il secondo dei 3 gol partenopei nella vittoriosa sfida in casa della Juve , “una giornata indelebile per Napoli e i suoi tifosi, ci hanno fatto anche una commedia di quel giorno. E' qualcosa di indescrivibile che resta nella memoria dei giocatori che c'erano. Vincere così a Torino contro la Juve, in uno scontro diretto per lo scudetto. E' un qualcosa che è stato tramandato anche a più giovani, eravamo pronti per fare un qualcosa di straordinario. Anzi, abbiamo fatto qualcosa di straordinario in quella partita: è uno dei più bei ricordi che mi porto dentro. Mi ricordo che quando pareggiò Ferrario andando tutti ad abbracciarlo ma dentro di me non mi sentivo completamente soddisfatto perchè non avevo lasciato il timbro. Dopo neanche sessanta secondo feci gol io, una esplosione di gioia indescrivibile. Andai sotto la curva che era piena di napoletani, fu una domenica bellissima. Ricordo all'aereoporto di Caselle cinquemila napoletani si impossessarono degli altoparlanti e cantarono o surdato nnammurato".

    Prima di approdare al Napoli sembrava fatto il suo passaggio alla Juventus in cambio di Braschi, ma entrambi rifiutarono il trasferimento. Chinaglia, abbandonato dagli amici americani che lo dovevano appoggiare e finanziare, si ritrova senza soldi. E, per far tornare i conti, sceglie la strada più facile: cedere il suo giocatore più forte. Long John si accorda con Gianni Agnelli e vende Giordano alla Juventus, in cambio di Briaschi e di una vagonata di miliardi. Ma da giocatore diventato dirigente, Giorgio Chinaglia ha commesso un errore imperdonabile: fare tutto senza contattare prima il diretto interessato. Bruno ascolta la proposta della Juventus e rifiuta, perché l’ingaggio che gli offre Boniperti è inferiore a quello che prende nella Lazio e la metà di quello che è disposto a dargli il Napoli, che ha appena acquistato Maradona, con Dieguito che chiama Bruno per convincerlo ad andare con lui a Napoli. Chinaglia non vuole cedere Giordano al Napoli (perché è legato alla Juventus da accordi che vanno oltre il trasferimento di Bruno) e Giordano non vuole andare alla Juventus.
    Quindi Bruno resta alla Lazio, anche perché pure Briaschi rifiuta di venire a Roma. Il piano di Chinaglia, che intendeva ricostruire la squadra con i soldi della cessione del suo erede, salta, ed i rapporti tra i due si raffreddano. Diventano gelo con il passare dei mesi fino a sfociare a fine stagione in un burrascoso divorzio, con Long John che accusa Giordano di aver causato la retrocessione della Lazio con quel suo no al trasferimento alla Juventus. E il rapporto tra la Lazio e uno dei figli prediletti cresciuti in casa, si chiude malissimo,
    SILVANO VILLA, detto Pancho Villa, 1951, ex attaccante di Derthona, Lucchese, Civitanovese, Pistoiese, Cagliari, Ascoli, Millan (2 volte), Arezzo, Foggia, Sampdoria, Alessandria. Di padre italiano e mamma russa (il contrario di Vierchowod) che si erano conosciuti in un campo di concentramento tedesco. Ha messo su una scuola calcio, presso la Asd Creando di Correzzana, legata al Milan, frequentata anche dal nipote di Berlusconi, figlio di Barbara

    ANTONIO BUCCIARELLI, 1970, ex centrocampista di Napoli, Giarre, Juve Stabia, Nocerina, Tricase, Trapani, Nardà, Campobasso, Palmese, Savoia, Vittoria, Siracusa, Sangiuseppese, Aversa Normanna. Si è ritirato nel 2007 Una lunga carriera da girovago nelle serie minori a Sud. Eppure aveva cominciato nel Napoli. Giocò 2 partite nel 1988-89, la seconda delle quali Ascoli-Napoli 2-0, l'11 giugno 1989, indossando la maglia numero 10 di Maradona. Giocò altre 2 partite l'anno successivo, nel campionato dello scudetto

    ANDREA MANCINI, 1992, ex trequartista del DC United (USA) E' figlio di Roberto Mancini .Ex Manchester City, Oldham, Fano, Valladolid B, Honvéd e Haladàs. "Tra i molti Paesi che ho girato in questi anni, ci tengo a citare l’Ungheria. Lì ho trovato un calcio in crescita, molto fisico e simile in questo alla Premier League. E infatti è il posto dove sono rimasto di più e mi piacerebbe tornare. Non è facile essere figlio di un ex giocatore così importante. In questi anni ho cercato di lavorare il doppio, dando il 200 per cento. L’Italia è un Paese dove la gente parla in continuazione e i paragoni sono quotidiani: ma a me non interessa. Tutto quello che il calcio mi ha dato negli anni è solo ed esclusivamente frutto dei miei sacrifici". 


    Buon compleanno anche a:

    NICOLA MINGAZZINI, 1980,detto “Minga” centrocampista della Lucchese. Ha giocato in serie A con Atalanta e Bologna

    JOAQUIN CORREA, detto El Tucu 1994, trequartista argentino dell Siviglia. La stagione scorsa alla Sampdoria

    MARCO PISANO, 1981, difensore svincolato dall'1 luglio 2014. Ex di Lazio, Brescia, Ascoli, Taranto, Sampdoria, Palermo, Torino, Bari, Parma, Vicenza, Venezia. La sorella è stata tronista dalla De Filippi. Nel maggio 2009 fu coinvolto nel megarissone al termine di Torino Genoa. 2.3 Tirò un pugno a Ruben Olivera e fu squalificato per 4 giornate insieme ad altri 6 giocatori del Toro https://www.youtube.com/watch?v=u9gCfi_ImrY 

    ROMANO PERTICONE, 1986, difensore del Cesena prelevato dal Trapani. Nel 2014 compariva nella classifica dei 10 giocatori meno pagati della serie A con 90,000 euro

    SASA LUKIC, 1996,  mediano serbo  del  Torino, acquistato dal Partizan Belgrado

    POL LIROLA 1997, terzino destro spagnolo del Sassuolo, in prestito dalla Juventus

    ​VEDRAN CELJAK, 1991, terzino destro croato dell'Alessandria

    ​APOSTOLOS LIOLIDIS, 1977, ex ala destra greca, in Italia con Atalanta e Alzano Virescit

    FRANCESCO RADIO, 1963, ex centrocampista di Imperia, Foligno, Empoli, Sambenedettese, Benevento, Turris, Ternana, Sorrento. Con l'avvento delle pay tv, fu costretto, a causa del suo cognome, a lasciare il calcio

    FRANCO ERMINI, 1961, ex centrocampista di Benevento, Torino, Catanzaro, Perugia, Catania, Arezzo, Sambenedettese, Ancona, Bologno, Baracca Lugo

    EDWIN VAN ANKEREN, 1968, ex centravanti olandese. Ingaggiato dalla Viterbese nel 2000 in C1 giocò un'unica partita, persa 5-0 contro il Savoia Torre Annunziata e immediatamente spedito in Norvegia

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