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  • Avellino, Seculin: un talento made in Friuli

    Avellino, Seculin: un talento made in Friuli

    • L.C.

    L’Avellino di Massimo Rastelli, rivelazione del campionato di serie B e capolista assieme a Empoli e Palermo, è in mani sicure. Mani friulane e con un pedigree d’autore perché arrivano da Mariano del Friuli, terra natale di quel fenomeno assoluto del calcio tricolore che porta il nome di Dino Zoff. I “lupi”, infatti, in questa stagione si sono affidati, in porta, ad Andrea Seculin, nato a Gorizia ma marianese doc, che a 23 anni si sta giocando una delle chance più importanti in carriera. Seculin, da qualche stagione nella scuderia di Patrick Bastianelli, cresce nella Pro Romans dove a 17 anni lo nota l’ex preparatore dei portieri della Triestina, Renzo di Just che lo segnala al Sud Tirol dove lavora assieme ad Attilio Tesser. In Alto Adige Andrea gioca nella Beretti, raccoglie tre presenze nell’allora C2, fino a quando non entra nel mirino della Fiorentina e Pantaleo Corvino se lo porta in riva all’Arno come terzo portiere alle spalle di Frey e Avramov. L’anno successivo in viola arriva anche Boruc e Seculin gioca da fuoriquota in Primavera vincendo la coppa Italia e arrendendosi soltanto in finale al Torneo di Viareggio. A luglio, quindi, arriva la prima grande opportunità con il prestito, rinnovato anche nella stagione successiva, alla Juve Stabia neopromossa in e B. A Castellammare accumula 18 gettoni nel 2011/2012 e 17 nel 2012/2013 fino a quest’estate quando i viola cedono la metà del suo cartellino al Chievo Verona che lo presta immediatamente all’Avellino alla ricerca di un portiere di sicuro affidamento per la nuova categoria. Seculin - premiato dal Messaggero Veneto nel 2010 nel corso della festa de “I nostri 11” - parte bene in coppa e in campionato, ma poi s’infortuna: stiramento al flessore della coscia destra e “bye bye” calcio giocato per un mesetto. Ma Andrea è un friulano vero, tenace, e non si perde d’animo. Anche quando il suo secondo, Pietro Terracciano, sembra avergli rubato il posto. Lavora duro, si ristabilisce e torna a riprendersi ciò che gli spetta. 'Nessuno di noi si sarebbe aspettato – ha detto – un avvio del genere. Abbiamo un grande gruppo e allenatori di livello che preparano le gare al meglio. Non so se e quanto potremo resistere lassù, ma quello che è certo è che ci stiamo godendo il momento e i frutti degli sforzi fatti. Titolare fisso? Nel calcio queste cose non esistono. Per ora sto giocando. Ho trovato continuità, ma non ho ancora dimostrato niente'.. Bravo ragazzo. Serietà e poche parole. E d’altronde uno che è nato nel paese e nel mito di Zoff non poteva essere diverso 

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