Primi giorni da allenatore del Grifone per Davide Ballardini, primi sorrisi ma anche primi problemi da risolvere. È il caso, ad esempio, dell'incomprensione con Kaladze nei minuti finali del match con il Bologna, poi chiarita ieri pomeriggio a Pegli con un breve colloquio faccia a faccia tra giocatore e allenatore, concluso con un sorriso e una pacca sulla spalla. Ma andiamo con ordine.

Nella sera fortunata dell'esordio, il tecnico ha mandato in campo l'ex milanista all'improvviso e in tempo solo per l'ultimo minuto del match: una decisione comprensibile, quella di inserire un difensore, che Ballardini è stato costretto a prendere visto che in campo la squadra rossoblù stava sempre più soffrendo con il trascorrere del tempo.

Kaladze, peraltro, non era stato preavvertito e così si è trovato nella condizione di entrare in campo a freddo, senza riscaldamento,con il rischio di andare incontro a qualche infortunio. Il capitano della Nazionale georgiana non ha poi evidentemente gradito, da giocatore con la sua esperienza e il suo curriculum, neanche il fatto di essere inserito solo per gli ultimi sessanta secondi della partita.

Nessuna discussione particolare, solo un po' di 'mugugno', poi Kaladze è entrato in campo come se nulla fosse, aiutandola squadra con un paio di interventi a respingere gli assalti bolognesi e a difendere il gol segnato da Milanetto. Kaladze, in ogni caso, ci è rimasto un po' male. Ieri pomeriggio, prima dell'allenamento a porte aperte davanti a una cinquantina di tifosi, Ballardini, dopo aver parlato per qualche minuto con la squadra radunata a centrocampo, si è fermato a parlare con il georgiano: un colloquio breve, utile a chiarirsi e terminato con il sorriso da parte di entrambi.

(Il Secolo XIX)